Il dito e la luna

Di Ezio Bussoletti

Jpss-1, e il meteo fa un balzo in avanti

Nella notte tra il 18 e 19 novembre, gli Stati Uniti hanno lanciato con successo un satellite (il primo di quattro) di nuova generazione: il Jpss-1 del programma Joint polar satellite system, prodotto dalla Noaa e lanciato dalla Nasa dalla base di Vandenberg con un Delta2 Ula. Tecnicamente, si tratta di una piattaforma polare non geosincrona che scannerizza la Terra in maniera completa da un’orbita di 824 chilometri.

Grazie all’integrazione dei dati dei vari sensori, Jpss-1 fornirà previsioni meteo sempre più affidabili. Particolarmente importante è lo strumento che misura la temperatura della Terra, dal suolo allo spazio, con una precisione di 0,1 gradi. Gli strumenti a bordo sono cinque. Primo, l’Atms (Advanced technology microwave sounder), una sonda a microonde che misura la temperatura atmosferica e l’umidità. I suoi dati, integrati con potenti calcolatori al suolo permettono di modellare con precisione le condizioni meteo e il loro sviluppo su periodi di sette giorni, raddoppiando l’attuale limite dei tre giorni. Secondo, Ceres (Clouds and earth’s radiant energy system) che misura l’energia solare riflessa da terra, dalle nubi e l’energia radiante emessa dalla superficie terrestre. Terzo, Cris (Cross-track infrared sounder), una sonda di nuova generazione per misure molto accurate e dettagliate del profilo di temperatura atmosferica e umidità che opera in tandem con Atms fornendo, su scala globale, misure tridimensionali di temperatura, pressione e tasso di umidità dalla quota del satellite sino a terra. Quarto, Omps (Ozone mapping and profiler suite) che monitorizza “la salute” della fascia dell’ozono atmosferico misurando la sua concentrazione, totale e verticale, fornendo i tassi di radiazione Uv che arriva al suolo, dati preziosi per la salute pubblica. Quinto, infine, Viirs (Visible infrared imaging radiometer suite) che compie osservazioni “globali” nel visibile e infrarosso del terreno, atmosfera, criosfera e oceani. È cruciale per studiare vari parametri quali copertura nevosa e dei ghiacci, nuvole, nebbia, aereosol, incendi, pennacchi di fumo, polvere, vegetazione, fitoplankton e la quantità di clorofilla presente nella vegetazione. Jpss-1 e le altre piattaforme rappresentano un salto di qualità rilevante nelle tecnologie per lo studio delle caratteristiche fisico-chimiche della Terra.

In più, utilizzando tre strumenti che misurano gli stessi parametri, ma posti su tre assi tra loro perpendicolari (il sistema Suite), consente una visione in 3D delle caratteristiche in studio. Associati a calcolatori super potenti, tutti questi dati offriranno una visione più realistica dell’impatto dei vari parametri ambientali sui cambiamenti climatici in atto. Aspettiamo la risposta europea necessaria a non farsi superare dai competitor Usa, sempre più agguerriti in un settore strategico così rilevante.

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