Difesa e sicurezza Ue
Jorge Domecq nuovo direttore dell’Eda
L’Alto rappresentante dell’Unione Federica Mogherini ha nominato Jorge Domecq nuovo direttore esecutivo dell’Agenzia europea per la difesa (Eda). Jorge Domecq, diplomatico spagnolo attualmente rappresentante permanente presso l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in europa (Osce), sostituirà Claude-France Arnould dopo un lungo processo di selezione iniziato a dicembre 2014. Il nuovo direttore è stato ambasciatore presso le Filippine e ha ricoperto varie posizioni presso il ministero degli Esteri spagnolo, oltre a essere stato direttore del private office della Nato e consigliere diplomatico del ministero della Difesa spagnolo. L’Agenzia europea per la difesa è attualmente occupata nello sviluppo di vari progetti tra cui comunicazioni satellitari, sicurezza cibernetica, Rpas e rifornimento carburante in volo. Istituita nel 2004, l’Eda sostiene e promuove la cooperazione tra Stati membri dell’Unione europea nel settore della difesa, soprattutto negli ambiti della ricerca, delle certificazioni, delle standardizzazioni e del settore industriale.
Cambio di vertice ue in Bosnia-Herzegovina
Lars-Gunnar Wigemark è stato nominato dal Consiglio dell’Unione europea rappresentante speciale dell’Ue in Bosnia-Erzegovina. Egli diventerà anche capo della delegazione dell’Ue a Sarajevo. Wigermark subentra a Peter Sørensen, in carica dal 2011. Già capo della delegazione Ue in Pakistan, il nuove rappresentante speciale vanta un’esperienza trentennale nel servizio diplomatico svedese ed europeo.
Nuova missione Ue nella Repubblica Centrafricana
Il Consiglio dell’Unione europea ha istituito una missione militare consultiva nella Repubblica Centrafricana (Eumam Rca) con lo scopo di rafforzarne la sicurezza. La missione fornisce consulenza specifica nel campo dell’addestramento e della gestione dello strumento militare. Tra i suoi compiti ci sarebbe anche quello di promuovere una riforma globale del comparto delle forze armate centroafricane (Faca). La missione, con sede a Banguim e con una capacità di 60 unità poste sotto le direttive del francese Dominique Lauge, durerà 12 mesi a partire dal raggiungimento della piena capacità operativa. Il bilancio per la fase preparatoria e il primo anno di missione è stimato a 7,9 milioni di euro. La missione, in attesa di un’ulteriore decisione del Consiglio per l’avvio effettivo delle attività, farà seguito all’operazione militare dell’Ue nella Rca (Eufor Rca), attiva fino al 15 marzo 2015.
Avviata la missione Eucap Sahel Mali
Il Consiglio ha avviato una nuova missione nell’ambito della Politica di sicurezza e di difesa c comune (Psdc) in Mali, l’Eucap Sahel Mali. Lo scopo della missione è sostenere le forze di sicurezza maliane nel mantenimento dell’ordine e dell’autorità statuale, nonché la creazione di una pace duratura su tutto il territorio. La missione fornisce consulenza e formazione alle tre forze di sicurezza interna del Mali, la polizia, la Gendarmerie e la Garde nationale. Eucap Sahel Mali, con sede centrale nella capitale Bamako e con una durata di circa due anni (15 gennaio 2017), dispone di un budget annuale di 11,4 milioni di euro.
Italia al comando della missione Nato nei cieli baltici
La fine del 2014 ha segnato il termine della 36a rotazione della missione Nato Baltic air policing (Bap) a protezione dello spazio aereo degli Stati baltici. Dopo il passaggio del comando della missione dal Portogallo all’Italia, l’Aeronautica militare prenderà parte alla missione schierando quattro Eurofighter. La missione è stata lanciata per la prima volta nel 2004 con l’entrata da parte di Lettonia, dell’Estonia e della Lituania nella Nato. La nuova rotazione ha coinvolto oltretutto Eurofighter spagnoli, in sostituzione dei velivoli tedeschi nella base di Ämari (Estonia) e F-16 belga, che hanno sostituito i velivoli olandesi nella base di Malbork (Polonia). Sempre a gennaio si sono unite alla missione le forze polacche con i MiG-29, i quali sono stati schierati a Šiauliai, in Lettonia.
Nuovo piano d’azione fra Nato e Serbia
Il 15 gennaio 2015 è stato lanciato l’Individual partnership action plan (Ipap) tra la Nato e la Serbia. L’Ipap è un piano di cooperazione volto a rafforzare la cooperazione e il dialogo fra la Nato e Paesi non membri all’Alleanza. In questo quadro generale, la Nato fornisce consulenze specifiche nel campo della sicurezza e della difesa, senza tralasciare altre tematiche importanti per l’organizzazione euro-atlantica. I piani d’azione della Nato sono stati inaugurati nel novembre 2002 al summit di Praga e hanno coinvolto finora Georgia, Azerbaijan, Armenia, Kazakistan, Moldova, Montenegro e Bosnia-Erzegovina.
La Spagna si unisce alla difesa missilistica Nato in Turchia
Le truppe spagnole hanno raggiungo Adana, nel sud-est della Turchia, per unirsi a Patriot, lo schieramento di difesa missilistica della Nato contro la minaccia dei missili balistici siriani. Le truppe iberiche si sono sostituite a quelle olandesi nella difesa aerea del confine sud-orientale della Turchia. La missione è stata approvata dai ministri degli Esteri Nato nel 2012, a seguito di una richiesta formale da parte del governo turco. Stati Uniti, Germania e Paesi Bassi schierano ciascuno due batterie di missili Patriot e i necessari soldati addetti alla loro gestione. Dall’inizio della missione sono stati rilevati e intercettati centinaia di missili siriani a corta gittata. Al momento, oltre alle truppe spagnole nella zona meridionale della Turchia, truppe americane e tedesche sono schierate rispettivamente a Gaziantep e Kahramanmaras.
Tommaso De Zan e Carolina Coradeschi