Aeronautica
DAL GOVERNO
Misure per la privatizzazione di Enav
Il governo procede con il suo piano di privatizzazioni. Il Consiglio dei ministri del 16 maggio scorso, una volta ricevuti i pareri delle Commissioni parlamentari di merito, ha definitivamente approvato i due decreti che determinano i criteri per la privatizzazione e le modalità di alienazione della partecipazione detenuta dal ministero dell’Economia del capitale di Poste italiane spa e Enav spa, rispettivamente fino al 40% e al 49%. Nello specifico per Enav, si prevede la cessione di una quota che assicuri il mantenimento in capo allo Stato di una quota di controllo assoluto (51%). La delibera del Consiglio dei ministri prevede l’offerta pubblica quale percorso prioritario da perseguire, in presenza di un adeguato contesto di mercato. Per assicurare la massima flessibilità al ministero dell’Economia nel processo di vendita, si prevede che l’operazione potrà essere comunque effettuata anche in più fasi, ricorrendo a un’offerta pubblica di vendita (rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti di Enav e delle sue controllate, e/o a investitori italiani e istituzioni), o anche a una trattativa diretta da realizzare attraverso procedure competitive e comunque assicurando che non insorgano situazioni di conflitti di interessi.
DAL PARLAMENTO
Trasferimento di personale Am presso Enav: risoluzione M5s
La risoluzione sull’impiego presso l’Enav di personale appartenente all’Aeronautica militare anche in relazione all’apertura di numerosi aeroporti militari al traffico civile, a firma dell’on. Dall’Orco (M5s) e presentata l’anno scorso, ha iniziato il suo iter presso le commissioni riunite Trasporti e Difesa della Camera. La risoluzione è volta ad impegnare il governo a prevedere una procedura di transito diretto sotto l’amministrazione dell’Ente nazionale di assistenza al volo (Enav) dei controllori del traffico aereo (Cta) militari in servizio presso quegli aeroporti che il ministero della Difesa, con decreto del 25 gennaio 2008, ha individuato come adeguati per il loro trasferimento ad attività di traffico passeggeri, divenendo a tutti gli effetti aeroporti civili. Si parla in particolare degli aeroporti ex militari di Roma Ciampino, Verona Villafranca, Brindisi, Treviso e Rimini. Questo per garantire all’Aeronautica militare una diminuzione del personale in esubero e contemporaneamente all’Enav di risparmiare i costi di selezione e formazione di nuovo personale. Il Movimento 5 stelle si è lamentato tuttavia del fatto che la discussione sia iniziata solo ora, dopo che è stato effettuato il passaggio delle consegne dello scalo romano di Ciampino e sta per essere effettuato quello di Verona Villafranca, e a seguire verranno consegnati ad Enav anche gli aeroporti di Brindisi, Rimini e Treviso. In conclusione, nella risoluzione si ritiene che la questione richieda seri e tempestivi approfondimenti, attraverso l’audizione di Enav e attraverso l’acquisizione della posizione del ministro della Difesa.
Aerospazio
DAL PARLAMENTO
Nuovi provvedimenti per lo Spazio al Senato
In Senato, presso la 10° commissione Industria, è stato avviato a inizio giugno l’esame congiunto di due provvedimenti in materia di politiche spaziali e aerospaziali. Il disegno di legge a firma della senatrice Pelino (Fi-Pdl), che reca il riordino delle competenze governative in materia di politiche spaziali e aerospaziali e disposizioni concernenti l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), attribuisce al presidente del Consiglio i compiti di indirizzo governativo e il coordinamento delle politiche concernenti il settore spaziale e aerospaziale. Intende stabilire inoltre che per tali compiti il presidente del Consiglio si avvale di un apposito comitato, composto da diversi ministri competenti in materia. Il disegno di legge a firma invece del senatore Bocchino (Misto – Ilc) che propone l’istituzione del Comitato parlamentare per lo spazio (Italian parliamentary committee for space), allo scopo di costituire un organo consultivo per il monitoraggio dell’andamento del settore spaziale in Italia e per la promozione della politica spaziale italiana.
Difesa
DAL PARLAMENTO
Ddl sulla rappresentanza militare alla Camera
La commissione Difesa della Camera, a metà del mese di maggio, ha iniziato ad esaminare tre proposte di legge abbinate, presentate dai gruppi del Partito democratico e di Sinistra ecologia e libertà, recanti disposizioni in materia di rappresentanza militare. I provvedimenti mirano ad intraprendere un percorso di riforma normativa per la modernizzazione in chiave europea delle nostre Forze armate, a oltre trent’anni dall’istituzione dei primi consigli per la rappresentanza militare e dall’approvazione di una prima disciplina per il Comparto, risalente al 1978, successivamente abrogata e recepita nel codice dell’ordinamento militare. La relatrice, l’on. Villecco Calipari (Pd), nell’illustrare i provvedimenti, ha ricordato che oggi, alla luce della sfida derivante innanzitutto dalla necessità di riduzione della spesa e dall’emergere di rischi crescenti sul piano internazionale, tra le priorità di una riforma della rappresentanza militare, vi è la necessità di preservare innanzitutto il principio dell’assoluta neutralità politica delle Forze armate, da cui deriva l’esigenza di contemplare essenziali limiti all’esercizio di alcuni diritti fondamentali. In particolare, i provvedimenti propongono: il riconoscimento al Cocer (Consiglio centrale di rappresentanza) della qualità di parte sociale (attualmente è solo un organo consultivo); un rapporto nuovo con gli enti locali ed una più articolata gestione del rapporto tra i diversi livelli territoriali, individuando nuove modalità di organizzazione interforze che superino l’assetto attuale, basato sulle diverse componenti delle singole Forze armate. Il sottosegretario Domenico Rossi, intervenendo nel corso della seduta, ha fatto presente che lo stesso ministro della Difesa è consapevole dell’ineludibile esigenza di un intervento normativo che incrementi l’efficienza della rappresentanza del personale militare.
DAL GOVERNO
Rilevanza strategica: governo predispone Dpcm
I ministri dell’Interno, Angelino Alfano, e della Difesa, Roberta Pinotti, hanno notificato al Consiglio dei ministri del 6 giugno scorso, di aver individuato le attività di rilevanza strategica nei settori della difesa e della sicurezza nazionale. Il provvedimento è stato predisposto secondo quanto previsto dal decreto-legge n.21 del 2012 che ha riformato la materia dei poteri speciali riconosciuti al governo per la cura di interessi fondamentali per la vita del Paese ed è finalizzato ad individuare le attività strategiche di competenza dei ministeri della Difesa e dell’Interno. Il Dpcm ha definito l’ambito oggettivo e soggettivo, la tipologia, le condizioni e le procedure di esercizio da parte dello Stato dei cosiddetti “poteri speciali”, attinenti alla governance di società operanti in settori considerati strategici. Il decreto ora deve essere trasmesso ad entrambi i rami del Parlamento per i pareri delle commissioni competenti.
Cybersecurity
DALL’EUROPA
Report di valutazione del Consiglio Ue sulla cyber-security
Il meeting del Consiglio Ue per i Trasporti e le telecomunicazioni si è tenuto in Lussemburgo il 5 e il 6 giugno 2014. Oltre ai ministri dei Paesi membri era anche presente la Commissaria alle telecomunicazioni, Neelie Kroes, che si è detta ottimista sul fatto che il pacchetto di riforme delle norme Ue in materia di telecomunicazioni, noto come “connected continent”, verrà adottato definitivamente entro la fine dell’anno durante la presidenza italiana dell’Ue, posizione confermata da una nota della delegazione italiana presso l’Ue. In tema di network e sicurezza delle informazioni, il Consiglio ha predisposto un report di valutazione dello stato dell’arte della proposta direttiva Ue del 2013 “Network and information security” (Nis), con il quale, inter alia, tutti convengono sull’importanza di migliorare in termini strutturali la sicurezza cibernetica con azioni a livello comunitario. Tutti i Paesi membri ritengono che la proposta citata sarebbe una parte essenziale della più generale “Cyber-security strategy” della Commissione, convenendo inoltre di supportare il principio di minima armonizzazione, secondo il quale gli stati sono liberi di poter adottare, nel caso, misure ancora più stringenti sulla sicurezza cibernetica qualora lo ritengano opportuno. Molti ministri hanno poi preso parola per esprimere le loro opinioni sulla migliore strategia di cooperazione tra stati in caso di crisi, sottolineando come azioni di cooperazione operativa sia già utilizzata presso diverse agenzie, come il Computer emergency response teams (Certs), e la European union agency for network and information security (Enisa).