L’ultima festa di St Ex
«Non voglio una festa. Voglio l’articolo». In certe occasioni John Phillips abbandonava bruscamente i panni dell’amico per quelli del fotogiornalista di Life, a caccia di storie per un pubblico affamato di notizie della guerra. «Ti ho già scattato le foto. Scrivimi quello che mi hai promesso, e poi festeggeremo quanto vuoi». «Non fare l’americano, John. È il 28 maggio. Tu parti il 30. C’è ancora tempo».
«Antoine, me lo dici da giorni. Ma il tempo passa, e le uniche parole che hai scritto sono quelle dei nostri cruciverba». «Non è vero. Ho anche scritto un telegramma ad Anne ad Algeri, annunciandole che stavo decollando per portarle sette begli astici». Sorrise come un bambino felice della sua stessa battuta e per un attimo Phillips intravide il suo disperato bisogno di tornare a quando volare richiedeva più coraggio che tecnica.
Alle comunicazioni radio non si era mai adattato e non era chiaro se fosse più distratto a terra durante la spiegazione dei nuovi apparati o in volo al momento di utilizzarli. Dalla vestizione all’imbarco sul P-38 fino all’estrazione del carrello, ogni volo era un’avventura, in tutte le possibili sfumature della parola. «Per Anne è stato un grande regalo, ma qui di astici non ne possiamo più».
Fece un sospiro. «È per questo che per l’ultima cena… l’ultima occasione di festeggiarti ho pensato a qualcosa che ti ricorderà l’Algeria, dove sei nato». «Cous cous?», disse l’americano, tradendo una certa stanchezza per i giochetti del francese. «Meglio: méchoui!», scattò Saint-Exupéry. «Ho comprato dieci agnelli dai pastori sardi, che lo stanno preparando adesso. Per te». Phillips non sembrava persuaso. «Non è magnifico? C’è anche il vino».
«Lo so. L’ho fatto arrivare io qui ad Alghero», disse seccamente il fotografo, lasciandosi sfuggire un mezzo sorriso al pensiero di quel serbatoio supplementare accuratamente ripulito per ospitare 230 galloni di vino. «E allora vieni a festeggiare con noi!», gli intimò lo scrittore. «Antoine, l’articolo!». «Domani. Lo avrai domani», disse con aria solenne. «Te lo prometto. Non partirai senza».
MÉCHOUI
INGREDIENTI (PER 4-6 PERSONE) 3 kg di coscio di montone o agnello, 200 cc d’acqua, 50 gr di burro fuso, 5 cucchiai da tavola di olio d’oliva, 2 cucchiai da tavola di succo di limone, 1 cucchiaio da tavola di paprika dolce, 1 cucchiaio da tè di paprika piccante, 1 cucchiaio da tè di cumino in polvere, 1 cucchiaio da tè di coriandolo in polvere, sale q.b.
PREPARAZIONE Mescolare spezie, sale, limone, burro e olio per farne una salsa. Pulire la carne, togliere la pelle e coprire bene la superficie con la salsa. Marinare per circa 2 ore. Versare l’acqua in una teglia da forno e adagiarvi la carne. Infornare a 220°C per 10 minuti, poi abbassare a 160°C e cuocere per un paio d’ore, bagnando spesso la carne con i succhi di cottura. Servire affettato e coperto dal sugo.
Con Francesca Garello