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L’uovo del giorno dopo
“Comandante, l’uovo non è fresco”, disse il primo ufficiale. “Sembra anche a me”, aggiunse il motorista, raccogliendo l’invito lanciatogli dal comandante con gli occhi. “D’accordo”, sospirò il comandante, “all’atterraggio lo segnaliamo al caposcalo. Chissà che questa volta non ci ascoltino”.
L’uovo, insieme a prosciutto crudo (settanta grammi di San Daniele, oppure di cotto, o ancora di bresaola), tonno, mozzarella (oppure formaggino), barretta di cioccolata, frutta fresca e persino una bustina di vitamina C faceva parte del menu sviluppato per gli equipaggi dal prof. Giuseppe Dal Fabbro, il medico aerospaziale dell’università di Roma assunto da Alitalia negli anni Sessanta con qualifica dirigenziale quale direttore del servizio Med. Da questa esperienza Dal Fabbro trasse il libro La medicina d’aviazione di linea (Torino, Minerva medica, 1973).
La novità del pasto confezionato studiato per una dieta equilibrata fu accompagnata da un certo scetticismo. Il vassoietto fu presto indicato con soprannomi che andavano dal “vassoio Dal Fabbro” al “vassoio dell’astronauta”. Ai vari membri dell’equipaggio toccavano prodotti diversi tra loro o inscatolati all’origine, evitando così il rischio di simultanea intossicazione e incapacitazione dei piloti.
L’uovo sodo sostituiva obbligatoriamente il prosciutto sui voli destinati in Medio Oriente o in Paesi islamici. Benché non fosse possibile dimostrare la deposizione delle varie uova da parte di galline diverse, ai fini della salute valeva il criterio del confezionamento diverso – cioè il guscio – tra una porzione e l’altra. Neppure questo costituiva però una garanzia assoluta.
Le ripetute segnalazioni di apparente scarsa freschezza delle uova furono raccolte dall’Anpac. L’allora potente associazione professionale dei piloti commerciali ottenne che la compagnia riportasse sul guscio dell’uovo la data di confezionamento. Controllarla prima di mangiare divenne così un’abitudine regolare. Finché un giorno… “Comandante, l’uovo …”. “È scaduto anche questa volta?”. “No, al contrario! È il più fresco che abbia mai mangiato. Pensa tu che è stato confezionato domani …”.
Si ringraziano Giancarlo Biranti, Franco Di Antonio, Agostino Ferrari, Carlo Galliotto, Walter Gori, Adalberto Pellegrino