“Ehi, tenente, che ne diresti di una mezz’oretta di acrobazia a diecimila metri?”. Nessun pilota da caccia può resistere a una provocazione del genere. Nemmeno nell’estate 1944, sulla pista d’atterraggio A-8, ricavata in fretta e furia tra i meli di Picauville, a pochi chilometri dalla 7a Armata tedesca intrappolata tra Falaise e Carentan. Nemmeno se a buttarla lì è un semplice sergente di mensa. “Dimmi dove vuoi andare a parare, Sing”, chiese Charles Mohre nel suo accento texano. “Ho un’idea per il pranzo, ma mi serve l’aiuto di un pilota ”, disse Sing, senza alzare gli occhi dal tavolo. “Gelato. Fresco. Per l’intero squadrone”. Mohre drizzò i baffetti. “Questa è la gelatiera”, disse Sing, indicando il grosso sigaro argenteo al quale armeggiava. Nonostante la punta tagliata e i pezzi sparsi in giro, Mohre riconobbe subito uno dei serbatoi supplementari che portava sotto le ali del suo P-47D. Un piccolo capolavoro d’ingegno e manualità, fatto di strati di carta pressata, imbevuta di colla e irrobustita da paratie di legno per impedire al carburante di sciacquare in giro. “Grazie, ma il gusto benzina non mi è mai piaciuto”, rispose Mohre fingendo disinteresse. “E ci mancherebbe!”, sibilò offeso Sting. “Il serbatoio è nuovo. Uno più, uno meno… Lo zio Sam non se ne accorgerà nemmeno…”. “Continua”, disse Mohre, affascinato. “Tenente, il discorso è semplice. Io ci metto i 200 litri di latte in polvere, i 50 litri di frutta sciroppata, la vaniglia, l’acqua e tutto il resto. Tu ci metti il freezer”. Dopo una piccola pausa per l’effetto, il sergente riprese. “Allora, agganciamo la gelatiera sotto un’ala del tuo Touch of Texas e tu decolli, facendo attenzione a non avere problemi al motore per non finire sulla testa dei ragazzi francesi che ti stanno a guardare a fondo pista. Poi tiri su fino a 10mila metri, dove la temperatura esterna è 35 gradi sottozero”. “Geniale…”, esclamò Mohre, facendo qualche calcolo a mente. “…Calma …Quando sei lassù devi fare scivolate d’ala e delfinare per mescolare bene gli ingredienti, altrimenti si formano blocchi di ghiaccio separati …”. “La mezz’ora di acrobazia!”. “…e poi – proseguì Sing ignorandolo – devi scendere in picchiata più veloce che puoi, evitando di farlo squagliare con una discesa lenta. Pensi di farcela?”. “Cuoco, ricordati che parli con un pilota da caccia del Texas!”. Quel giorno, in zona d’operazioni, il 510° Squadrone del 405° Gruppo mangiò il gelato più buono del mondo.
Si ringrazia James Kightly per la segnalazione
Gelato alla Frutta
INGREDIENTI: 200 g di fragole fresche (o altra frutta a piacere), 200 g di panna per dolci non zuccherata, 150 g di latte intero, 120 g di zucchero a velo, una bustina di vaniglia
PREPARAZIONE: Raffreddare una ciotola d’acciaio nel congelatore. Frullare nella ciotola le fragole con il latte, la panna liquida, lo zucchero a velo e la vaniglia. Quando il composto diventa spumoso, metterlo nel congelatore. Mescolare ogni 20 minuti, fino a raggiungere una consistenza cremosa