Food for Flight

Di Gregory Alegi

Un pranzo da Papa

Il Boeing 747-200 posò dolcemente le ruote sulla pista di Denver, in perfetto orario come si conviene ai voli che trasportano capi di Stato e di governo ai grandi appuntamenti internazionali. Nonostante i 1.600 metri di altezza sul mare, quel 12 agosto 1993 si annunciava caldo. Tra i protocolli di sicurezza, la stanchezza del viaggio ormai alla terza tappa e i tempi stretti, tutti tirarono un sospiro di sollievo quando la porta anteriore si aprì e il comandante e il capo steward salutarono Giovanni Paolo II, diretto a inaugurare l’ottava Giornata mondiale della gioventù e discutere della crisi in Bosnia con il presidente Clinton. Tutto questo non riguardava però l’equipaggio Alitalia, al quale – oltre al ricordo di un’esperienza unica – non restava che accertarsi che l’aereo fosse pulito e pronto per la tratta successiva. O meglio: restava anche la curiosità di vedere come l’illustre passeggero avesse viaggiato nello spazio allestito per lui nella celebre “gobba” del Jumbo. La porta si aprì, e il selezionatissimo equipaggio si guardò attorno, prima con cautela e poi con crescente confidenza. Le hostess si sdraiarono sul letto papale e nell’allegria generale che scaricava la tensione per un volo sotto i riflettori del mondo si scattarono foto ricordo. “Guardate, non ha mangiato quasi niente”, disse qualcuno guardando il carrello portavivande. Stanco e affaticato, il pontefice aveva appena assaggiato il suo raffinato pranzo. Su tutto spiccava, quasi intero, un magnifico filetto in crosta. “Se penso che tra poco quelli delle pulizie butteranno via tutto…”, proseguì a mezza bocca. Che cos’è il genio, se non fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione? Pochi minuti dopo, quando il resto dell’equipaggio di cabina – quello che durante il volo aveva accudito il seguito del papa e i giornalisti – si affacciò al salottino, non ne restava più nulla. “Sono sicuro che lui avrebbe voluto così: non si poteva sprecare tutto quel ben di Dio!”.

Filetto in Crosta
Ingredienti: (per 4 persone) Un filetto di manzo da circa 800gr, 400 gr di funghi champignon, 200 gr di prosciutto crudo, 1 rotolo di pasta sfoglia fresca, 2 cucchiai di marsala secco, 1 spicchio d’aglio, 2 rametti di rosmarino e timo, 1 uovo sbattuto, olio, sale, pepe q.b
Esecuzione: Cuocere i funghi in due cucchiai d’olio con lo spicchio d’aglio, salare a piacere. Tritarli finemente. In una padella, rosolare il filetto con rosmarino e timo, salare, pepare e sfumare con il marsala. Togliere dal fuoco e far raffreddare. Stendere la pasta sfoglia e appoggiarvi le fette di prosciutto, spalmate con una parte dei funghi. Sistemare sopra il filetto, coprire bene con il resto dei funghi e avvolgere nelle fette di prosciutto. Avvolgere anche la pasta sfoglia attorno alla carne, chiudendo bene le estremità. Spennellare la superficie con l’uovo sbattuto. Infornare a 180° per circa 35 minuti o fino a dorare bene la pasta sfoglia

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