Food for flight

Di Gregory Alegi

IL COCKTAIL DELL’AVIATORE
“E ora rendiamo omaggio ai nostri avversari inglesi”, disse il tenente di vascello ai colleghi, alzando il calice di cristallo mentre fuori della finestra il sole primaverile illuminava gli idrovolanti Lohner della stazione navale di Pola. “Brindiamo alla loro salute. Prosit!”. “Davvero buono!”, esclamò Gustav. “Non l’avevo mai provato prima. Chissà cosa c’è dentro?”. “Non saprei, Dusan. L’ha appena creato il barman del circolo ufficiali”. “Davvero ottimo. Chissà che non ci porti fortuna”. Potrebbe essere nato così, in un imprecisato giorno del 1916, l’Aviation cocktail, l’aperitivo a base di maraschino dedicato al mondo del volo. Ad accreditarne la nascita in ambito militare è Luxardo, la casa fondata nel 1821 in una Zara da poco annessa all’Austria-Ungheria dopo essere stata veneziana per secoli. Pur essendo la fonte molto autorevole – anche dopo essersi trasferita a Torreglia (Padova) nel 1947 a causa del passaggio di Zara alla Jugoslavia, Luxardo è rimasta la più famosa casa produttrice di maraschino –, l’origine pare apocrifa. Nonostante lo spirito cavalleresco che univa gli aviatori, nella Prima guerra mondiale la duplice monarchia non ebbe alcun fronte in comune con la Gran Bretagna, i cui aerei giunsero in Italia solo dopo Caporetto. L’aviazione navale inglese nel Mediterraneo, dal canto suo, fu impegnata soprattutto contro turchi e tedeschi. Se proprio gli austro-ungarici avessero dovuto alzare i calici agli avversari, avrebbero insomma dovuto onorare italiani o russi. Un’altra spiegazione del richiamo agli inglesi, forse più plausibile, è che il cocktail sia nato in omaggio a un pilota imperiale di origine britannica: si pensi agli assi Gottfried Banfield (che discendeva da nobili irlandesi) e Frank Linke-Crawford (la cui madre, Lucy, era inglese). Anche in questo caso resterebbe comunque il mistero di come l’Aviation cocktail si sia diffuso tanto velocemente da essere inserito nella raccolta di 55 “normali cocktail oggi in uso a New York” edita nel 1917 da Hugo Ensslin “per uso domestico e come guida per quanti lavorano in alberghi, circoli, ecc.” Gli incerti natali non hanno nuociuto alla fortuna del cocktail, che a un secolo di distanza resta uno dei 30 cocktail classificati “indimenticabili” dall’International bartenders association.
INGREDIENTI
4 cl gin
1,5 cl maraschino
1,5 cl di succo di limone verde appena spremuto
PREPARAZIONE
Shakerare con 5 o 6 cubetti di ghiaccio e versare in un bicchiere ghiacciato
VARIANTI
Alcuni aggiungono 1,5 cl di Crème de Violette; altri una scorza di limone o una ciliegia. Sostituendo il gin con il rhum, il cocktail si trasforma nel Beachcomber
 

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