Colombia e UK, la differenza che conta
C’era una volta un tempo in cui la politica europea era un grande modello per il mondo e l’America latina un continente di politici pittoreschi, sfigati e un po’ sanguinari da cui non si poteva cavare granché tranne lo sfruttamento delle materie prime con le buone e spessissimo con le cattive. Oggi l’America latina, papa Francesco a parte, non sarà il paradiso in terra, ma offre alcuni egregi esempi di figure ed esperienze politiche spesso poco considerate dalle élite del nord, così avvitate su se stesse e sulla contemplazione delle proprie affabulazioni.
Prendiamo per esempio in considerazione la gestione di un referendum. La Brexit è stato un referendum nato da un espediente piccino e scempio (fingere di dare il contentino a un’ala estrema dei Tory), cresciuto intorno a un’idea falsa (l’Europa ci toglie sovranità) e gestito con una ignavia politica senza pari. Theresa May purtroppo si è candidata per una bella corsa con vespe e mosche dietro uno straccio senza insegne. Molto oltre l’Atlantico, sulle rive del Pacifico, si è tenuto un altro referendum molto meno chiacchierato per un’idea semplice e grandiosa: finire una guerra civile che durava da cinquant’anni in modo diretto e da un secolo in modo indiretto, considerando gli antecedenti di una catena di sangue e morte degna di Eschilo. Qual è la differenza tra i due referendum? È una differenza di classe politica. Nel caso dei britannici, nonostante il referendum fosse puramente consultivo e perso per uno scarto minore, lo si è trasformato in un feticcio di democrazia, ritenendo fosse impossibile metterlo in discussione. Si è cioè trasformata un’opinione, strutturata quanto si vuole, in una decisione, dimenticando che il Parlamento è sovrano nella rappresentanza politica. Si è naturalmente votato in Parlamento per un aspetto di dettaglio della questione, ma poi si è ricorsi alle elezioni anticipate precisamente perché si avvertiva un evidente vuoto di legittimazione.
In Colombia, invece, si è fatto un referendum e si è stati sconfitti per un piccolo scarto, ma non si è persa la testa. I negoziati tra governo e Farc (Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia) sono continuati sino a quando si è passata un’apposita legge in Parlamento che regola la conclusione del conflitto. Si potrà dire che la pace è piena d’insidie e di problemi da affrontare, ma il tentativo è stato fatto sino in fondo. Conclusione: la Colombia ha dimostrato cosa significa prendersi la responsabilità politica di una decisione importante che non era ancora matura nella coscienza popolare; il Regno Unito ha mostrato come una esangue classe politica, svuotata dalla finanziarizzazione, rifugga dalle sue responsabilità, nascondendosi dietro il politicamente corretto della forma anziché prendere di petto la sostanza politica. Se ne accorgeranno i politici nostrani impegnati nella scissione del neutrino e nella rivelazione del voto segreto su questioni secondarissime?