Il sistema Trappist-1 e i suoi 7 Pianeti
Da molti anni gli astrofisici, con osservazioni da terra e dallo spazio, sono alla ricerca di esopianeti: nel 2015 i ricercatori dell’Università di Liegi avevano osservato una stella nana fredda (meno della metà della temperatura del Sole), catalogata come 2MASS, e raggio 1/10 di quello solare. La sua età è solo mezzo miliardo di anni, molto più giovane del Sole e grazie alla massa ridotta, vivrà almeno mille volte più a lungo dei circa 10 miliardi di anni del Sole. Con il piccolo telescopio Trappist dell’Osservatorio europeo in Cile, gli scienziati avevano scoperto tre pianeti intorno alla stella; questo perché il loro piano orbitale era in linea con la direzione delle osservazioni da Terra per cui le variazioni dell’intensità emessa ne avevano certificato l’esistenza. Il 22 febbraio, il telescopio spaziale Spitzer della Nasa ha confermato l’esistenza di altri quattro pianeti, portando a sette il totale di questo sistema planetario com
posto da corpi rocciosi. Almeno tre di loro (indicati come e, f, g) orbitano nella “zona abitabile” determinata dalle condizioni fisiche della stella madre. I primi due hanno masse del 60% rispetto alla Terra, mentre g è più grande del 30%; i raggi sono all’incirca gli stessi di quello terrestre. È interessante notare come tutti e sette i pianeti, a causa delle loro dimensioni e masse, sono vicinissimi alla stella, con periodi orbitali che vanno da un giorno e mezzo a un massimo di 20 giorni (quest’ultimo ancora affetto da una grande incertezza). Questa configurazione così peculiare fa ritenere molto probabile che i pianeti si siano formati in zone più lontane dalla nana e poi abbiano migrato vicinissimo a essa. Gli studi di approfondimento sono appena cominciati e molto poco si sa di questo sistema lontano da noi 40 anni luce: molto ancora bisognerà lavorare per capire quale sia effettivamente la realtà delle cose.