Dalle stelle si intravede il futuro
Il concetto di “tempo” è legato ai nostri limiti sensoriali, al modo in cui percepiamo le tre dimensioni spaziali. Immaginiamo sempre il tempo come lineare, con un passato che viene prima del presente, che precede a sua volta il futuro. La scienza e la filosofia interpretano il concetto di tempo, allargandone i confini relativi; ma è solo l’immaginazione che ci permette di superare i limiti della realtà e perfino viaggiare attraverso il tempo. Per questo non mi trovo a disagio nel dichiarare che ho visto il futuro e vi ho vissuto. La mia esperienza nell’Esa mi porta quotidianamente a confrontarmi con una realtà plurinazionale, multietnica, elastica, fluida. Spronati da sogni, progetti e obiettivi comuni, individui assolutamente diversi collaborano e cooperano, superando barriere e retaggi culturali impensabili solo alcuni anni fa. Al tempo stesso, l’Agenzia (formata da 22 Paesi che, spontaneamente, delegano poteri e responsabilità sovrane) si confronta con altre Agenzie spaziali che insieme, nonostante le differenze in possibilità e capacità, massimizzano cooperazione, ricerca e risultati. Su scala molto più umana, ho provato la stessa sensazione in orbita, accompagnato da colleghi estremamente diversi fra di loro, la cui personalità individuale non si annientava nel gioco di squadra, ma ne era anzi esaltata. Così, ho visto il futuro: un
giorno, l’uomo e le sue società evolveranno fino a un livello tale di collaborazione e intesa da abbandonare retaggi storici, antiche credenze e filosofie antiquate, nel nome di un bene comune e superiore. Se è vero che la percezione del tempo è lineare, altrettanto non si può dire del concetto di “evoluzione”. Da inesauribile ottimista, io sono assolutamente convinto che tutto evolva (l’uomo, le dinamiche sociali, persino l’etica); ma immagino l’evoluzione come una linea sinusoidale che, pur inclinata decisamente verso l’alto, contiene in sé, ciclicamente, dei momenti in cui sembrerebbe tendere verso il basso, verso uno stadio evolutivo inferiore. Ignoranza, paura (che ne è la figlia) e pessimismo sono fenomeni legati a queste tendenze. La nostra responsabilità, allora, è di forzare la linea evolutiva nuovamente verso l’alto. La Carta degli astronauti è fondata su cinque concetti: sapienza, popolo, audacia, cultura ed esplorazione. Strumenti con i quali vogliamo contribuire a costruire un futuro migliore e sostenere l’evoluzione sociale.
PENSIERIspaziali