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Lucciole o lanterne?
Charles F. Bolden Jr. ha veramente un curriculum di tutto rispetto: è alto ufficiale delle Forze armate degli Stati Uniti, astronauta e soprattutto amministratore della Nasa. Nell’espletamento di questa ultima funzione c’è stata la sua visita a Roma il 7 ottobre, per confermare e ribadire i solidi legami tra Italia e Stati Uniti nel comparto spaziale. Malgrado il positivo incontro, per l’Asi la strada per lo Spazio è tutt’altro che in discesa e il conto alla rovescia continua per la riunione ministeriale di Esa del 2 dicembre, prevista densa di contenuti e di decisioni che condizioneranno le nostre strategie negli anni a venire. Questi due eventi da soli potrebbero riempire l’arco temporale dei tre mesi che li separa, ma le prossime settimane sono ricche di appuntamenti meritevoli di grande attenzione. Ulteriori luci che brillano all’orizzonte: ma sono lanterne o semplici lucciole? In fase finale i preparativi per la missione Futura, il cui lancio a bordo del vettore russo Soyuz da Bajkonur è previsto per il 23 novembre. Bajkonur non rappresenta più per l’Italia una novità, visto che ormai sono passati oltre 10 anni dalla prima nostra missione in Russia (missione Marco Polo, 2002). Tantomeno è una novità avere una missione di lunga durata. Certo, è importante osservare che finalmente anche l’Italia ha un’astronauta di sesso femminile e l’interesse della stampa per l’occasione è certamente scontato. Ma interesse mediatico a parte, com’è meglio capitalizzare le prossime missioni a bordo della Stazione ed evitare che diventino semplice routine? A guardare ancora meglio si scopre che appena la settimana precedente è in programma un altro evento molto particolare, ossia il lancio del dimostratore Ixv (Intermediate experimental vehicle) a bordo del razzo Vega. Poche righe non bastano a descrivere l’importanza del lancio previsto da Kourou per il 18 novembre. Il binario all’interno del quale Ixv si pone come dimostratore di tecnologie abilitanti per il trasporto orbitale e sub-orbitale è di grande valenza strategica. Ma non è finita qui: l’atterraggio della sonda Rosetta su una cometa 67P Churyumov-Gerasimenko è previsto il 12 novembre e rimarrà nella storia come il primo incredibile tentativo di questo tipo. In tutti questi avvenimenti Asi è presente con un contributo ben preciso. Ma quale il comune denominatore e quale la strategia di base? Partendo dall’oggi, con la Stazione spaziale e con il Vega, si passa attraverso il domani, con un verosimile sostanziale cambiamento delle tecnologie di accesso allo Spazio (e ritorno), per arrivare poi al dopodomani con le enormi opportunità (letteralmente infinite) offerte dall’utilizzo e dallo sfruttamento sistematico delle risorse extra atmosferiche (Luna, asteroidi e comete). Magari alcune sono lanterne e altre semplici lucciole, ma in fondo cosa importa? È insito nella natura delle cose che non tutti i semi siano destinati a germogliare. In ogni caso, come partenza della nuova Asi non potevamo sperare di meglio.