L’opportunità di Active Fence
Lo scorso giugno, l’Esercito italiano ha completato lo schieramento di una batteria di missili Samp/t in Turchia, nel sud-est della penisola anatolica, nell’ambito della missione Nato denominata Active Fence, che ha lo scopo di proteggere il territorio turco da possibili minacce aeree o missilistiche provenienti dal territorio siriano. La batteria appartiene al 4° Reggimento di artiglieria controaerei “Peschiera” stanziato a Mantova e Cremona. Una volta terminato il suo rischieramento in territorio turco, l’aliquota italiana è stata inserita nella rete Nato di difesa aerea che risponde al comando e controllo dell’Allied air command (Aircom) basato in Germania a Ramstein. La partecipazione ad Active Fence costituisce per la Forza armata il primo rischieramento all’estero del sistema missilistico realizzato dal consorzio italo-francese Eurosam (formato da Mbda Italia, Mbda Francia e Thales). Il Samp/t, che si basa sul missile Aster 30, rappresenta la spina dorsale della difesa antiaerea e antimissile italiana ed è in grado di contrastare aeromobili (aerei, elicotteri o Uav), missili da crociera e balistici a corto raggio. Proprio questi ordigni rappresentano oggigiorno una minaccia in continua proliferazione, tanto ai confini del territorio dell’Alleanza atlantica quanto negli scenari mediorientali.
Il contributo italiano ad Active Fence va quindi a costituire un’importante occasione, non solo per l’Esercito, vista la possibilità di operare il sistema sul campo in condizioni operative, ma anche per l’intero consorzio produttore del sistema Samp/t, specie in un’ottica export del missile proprio nei confronti della Turchia, che da tempo è alla ricerca di un nuovo sistema Sam a lungo raggio dalle caratteristiche avanzate. Le chance del Samp/t agli occhi di Ankara potrebbero aumentare anche alla luce del fatto che, lo scorso 14 giugno, i ministri della Difesa italiano e francese hanno siglato un accordo di cooperazione per lo sviluppo congiunto del missile Aster 30 block 1 nt destinato a incrementare ulteriormente le prestazioni del sistema nei confronti degli ordigni balistici. Il missile Aster 30 block 1 nt, quindi, andrà sempre più, nel prossimo futuro, a costituire il pilastro made in Europe del sistema stratificato di difesa antibalistica della Nato (Nato Active layered theatre ballistic missile defence – Altbmd). Bene, quindi, per l’industria missilistica europea, in particolare per il nostro Paese, visto che lo sviluppo di un sistema così performante come il Block 1 nt fornirà nuova linfa vitale a questo settore strategico, e con buona probabilità sarà destinato a ottenere importanti successi di vendita nei mercati extraeuropei