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Italia, mediatore nella penisola arabica?

Il Dimdex di marzo 2018 si è rivelato teatro di grande opportunità per l’industria italiana della difesa e ha confermato i solidi legami strategici che uniscono Roma e Doha. Il salone è stato un importante momento di incontro per i ministri della Difesa italiano, Roberta Pinotti, e qatarino Khalid bin Mohammad Al Attiyah e i reciproci principali stakeholder del settore. Durante l’evento, infatti, è stato confermato il contratto per la fornitura alle Forze armate qatarine di 28 elicotteri NH-90, sviluppati dal consorzio NHIndustries, che vedrà Leonardo quale prime contractor e quindi responsabile per la gestione dell’intero programma.

Anche MBDA Italia trarrà vantaggio dalla commessa, l’azienda, infatti, fornirà i missili antinave Marte ER per gli elicotteri in configurazione navale che andranno alla Marina del Qatar. Inoltre, sempre in occasione del Dimdex 2018, Beretta ha avviato una joint venture con la Barzan Holding, società interamente posseduta dal ministero della Difesa dell’emirato, al fine di produrre armi leggere per le Forze armate e di sicurezza del Paese. La joint venture ha preso il nome di “Bindig” e prevede anche la costruzione di una nuova fabbrica a Doha. Gli accordi siglati durante il Dimdex nel mese di marzo si aggiungono a una lunga lista di ordini commissionati dal Qatar a seguito della firma dell’accordo di cooperazione militare con l’Italia che è avvenuta a Roma a giugno 2016. Non a caso, tre mesi dopo, Doha ha richiesto a MBDA Italia la fornitura del sistema di difesa costiera “Marte coastal defence system”, che permetterà alle Forze navali dell’emirato di proteggere con maggior efficacia le proprie acque territoriali.

Ad agosto 2017, invece, Fincantieri ha vinto il contratto per la realizzazione di quattro fregate leggere, due corvette e una nave anfibia per la Marina. Tale accordo vede nuovamente la partecipazione del gruppo europeo MBDA per i sistemi missilistici e di Leonardo che si occuperà del sistema di combattimento e dei sensori delle unità navali. Si aggiunge al catalogo di ordini qatarioti d’interesse nazionale anche l’acquisto di 24 Eurofighter Typhoon formalizzato a dicembre dello scorso anno con la britannica BAE Systems quale capo commessa. L’accordo, infatti, è di grande importanza anche per Leonardo che detiene circa il 36% del valore totale del programma del caccia europeo. Tirando le somme, le industrie della difesa italiane, grazie agli accordi raggiunti con il Qatar a partire dalla metà del 2016, andranno a incassare un totale di almeno 10,4 miliardi di euro nel corso dei prossimi anni. L’Italia, dunque, si è rivelata capace di aggiudicarsi degli investimenti molto importanti per il futuro dell’industria della difesa e per l’economia del sistema-Paese più in generale.

Tale successo di Roma si inserisce però in un contesto regionale molto complesso in cui il Qatar si trova isolato diplomaticamente ed economicamente dagli altri membri del Consiglio di cooperazione del Golfo da oramai quasi un anno. Nello specifico, l’Arabia Saudita, gli Emirati e il Bahrain, più l’Egitto, accusano Doha di supporto al terrorismo e criticano i suoi buoni rapporti con l’Iran. A ben vedere, dati gli accordi economici e militari stretti tra Italia e Qatar, e considerate le cordiali relazioni diplomatiche e commerciali che Roma intrattiene con gli Emirati e l’Arabia Saudita, il nostro Paese potrebbe presentarsi quale possibile facilitatore tra le parti coinvolte nella crisi che attualmente interessa la penisola arabica. Roma, infatti, potrebbe così ottenere un doppio risultato: garantire la necessaria sicurezza alle commesse militari ordinate da Doha e ritagliarsi un ruolo diplomatico più incisivo nell’area del Golfo.