Strategicamente

Di Andrea Margelletti

L’alleato affidabile della Nato
L’Italia prolungherà di ulteriori quattro mesi il proprio impegno nel ruolo di lead nation nell’ambito della missione Nato di sorveglianza dei cieli delle Repubbliche baltiche, in risposta a una richiesta delle autorità lituane. Da marzo 2004, anno dell’ingresso di Lituania, Lettonia ed Estonia nell’Alleanza atlantica, la Nato Baltic air policing mission ha visto avvicendarsi le Forze alleate di 16 Paesi per garantire la protezione dello spazio aereo di questi Stati, non in grado di provvedervi autonomamente. In seguito, la crisi in Ucraina e l’inasprimento delle relazioni tra Nato e Mosca hanno portato a un incremento degli sforzi dell’Alleanza, con un sensibile aumento dei velivoli alleati impiegati nella missione. Da gennaio 2015, anche il nostro Paese è impegnato nella Baltic air policing (Bap) con lo schieramento di quattro velivoli Eurofighter Typhoon presso l’aeroporto militare di Siauliai, in Lituania. Assieme al distaccamento italiano partecipano, inoltre, quattro Mig-29 polacchi, quattro Eurofighter spagnoli e altrettanti F-16 belgi. La richiesta di un prolungamento della mis- sione italiana da parte lituana giunge in un momento di particolare tensione nelle relazioni Nato-Russia, e i caccia italiani, negli ultimi due mesi, sono decollati già almeno due volte per intercettare velivoli russi in volo sul mar Baltico, a rischio di sconfinamento nello spazio aereo alleato. Il nostro Paese è la prima nazione Nato a partecipare a tutte le missioni di interim air policing dell’Alleanza atlantica condotte anche per l’Albania, la Slovenia e l’Islanda. Questo dato e l’assenso italiano a prolungare il proprio impegno per la missione Bap confermano il ruolo di alleato affidabile che il nostro Paese si impegna a giocare all’interno della Nato. A tal proposito va ricordato come questo contributo possa essere garantito grazie alla presenza di caccia intercettori moderni ed efficaci nelle fila dell’Aeronautica militare italiana, frutto di una politica di lungimiranti investimenti che, trent’anni fa, ha dato vita al progetto Eurofighter. Questa circostanza mette ancora una volta in evidenza l’ampiezza dell’orizzonte temporale che caratterizza lo sviluppo di programmi che riguardano l’ammodernamento della forza aerea e che, spesso, mal si concilia con i tempi della politica e gli altalenanti umori dell’opinione pubblica. È importante, quindi, sottolineare come il rinnovo della componente da difesa aerea dell’Aeronautica militare, ormai in fase di completamento, consenta all’Italia di presentarsi come un partner fondamentale della Nato e permetta al Paese di giocare un ruolo di primo piano nel contesto delle alleanze internazionali di riferimento.