Visti da lontano

Di Nick Brough

Un topo da 250mila euro
Il volo British Airways BA285 era pronto per la partenza da Londra Heathrow con destinazione San Francisco, con oltre 200 passeggeri e… un topo. Avvistato il piccolo clandestino pochi attimi prima del push back, ha avuto inizio un ritardo durato quattro ore e 16 minuti. I passeggeri sono stati sbarcati e la caccia al topo è cominciata. Gli addetti ai lavori rimuovono i piccoli roditori dagli aerei, non solo per la quiete dei passeggeri e l’igiene, ma soprattutto per evitare il rischio che aggrediscano, con i loro piccoli denti, i cavi elettrici, pregiudicando potenzialmente la funzionalità degli impianti e infine la sicurezza. D’altronde, i roditori sono roditori. Una portavoce della compagnia ha spiegato “sappiamo che grazie alla qualità dei nostri servizi e le basse tariffe tutti vogliono volare con noi a San Francisco, ma in quest’occasione c’era un passeggero piccolo piccolo che abbiamo rimandato al gate”. E i 250mila euro? È una stima del conto per gli indennizzi da pagare ai passeggeri per un ritardo di oltre quattro ore, il pranzo offerto loro in aeroporto, il costo dei servizi tecnici per trovare il quadrupede e per riprotezioni varie per i passeggeri in transito.

Scusate signori, sono rimasti solo posti in piedi!
Il 20 gennaio, il volo PK743 Karachi-Medina è decollato con 416 passeggeri. Un buon fattore di carico, si intuisce, per il Boeing 777 della Pakistan Airlines. Peccato però che sette passeggeri abbiano dovuto viaggiare in piedi. L’aereo aveva 409 posti – compresi i jump seat in cabina di pilotaggio, dove alcuni passeggeri sono stati accomodati. La compagnia ha aperto un’indagine, di fronte alle eclatanti infrazioni, sia riguardante l’eccedenza sia per aver trascurato la norma di sicurezza che oggi vieta l’accesso al cockpit ai non autorizzati. Sono stati messi sotto accusa e sospesi dal lavoro il comandante, la capo cabina e il capo scalo. Anche la Civil aviation authority sta conducendo un’indagine.

Tre donne che hanno cambiato il volo
La signora Brenda Robinson ha “fatto storia” due volte durante i 41 anni in cui ha volato, su 12 tipi di aereo. Nel 1980 è stata la prima donna afro-americana a diventare pilota nella Marina militare americana. Le sue missioni nella US Navy comprendevano appontaggi su portaerei, insomma in due mondi precedentemente esclusivamente maschili – le navi e gli aerei militari. Negli anni novanta è stata assunta dall’American Airlines, dove è stata pilota di linea su tre tipi di aereo, compresi wide body. Da poco in pensione, oggi si dedica a visitare scuole e incontrare gruppi di giovani per incoraggiare tutti ad ambire a fare quel che vogliono e a non arrendersi davanti alle sfide difficili. Secondo la Women of aviation worldwide, ci sono oltre 8mila pilote nelle compagnie aeree in tutto il mondo, mentre i piloti maschi sono oltre 150mila. In tutto il mondo si stima che le comandanti non superino quota 450. All’American Airlines, dove lavorano 16mila piloti, le seguaci nere di Brenda sono cinque. Lasciamo American e voliamo su Delta. Vent’anni fa, Stephanie Johnson è stata la prima donna nera a diventare pilota alla Northwest Airlines, da pochi anni confluita in Delta. L’anno scorso Stephanie è diventata comandante, anche lei facendo storia per la seconda volta. “Quando sono entrata in Northwest c’erano solo 12 pilote commerciali afro-americane negli Stati Uniti e le conoscevo tutte di nome. Oggi la situazione è molto diversa, ma ancora bisogna informare le ragazze delle opportunità che esistono e di non scartarle senza provare”. I casi citati dimostrano che è difficile per una donna diventare pilota commerciale, anche se molto meno di una volta, ancora più difficile diventare comandante e soprattutto un fatto rarissimo per le donne afro-americane nella nazione che ha più piloti nel mondo. Infine, parliamo di Captain Kate McWilliams, 26 anni e già comandante! Lavora a easyJet, ai comandi degli Airbus della compagnia britannica. Come ha fatto a raggiungere il traguardo quando altri piloti sono appena all’inizio della carriera? Racconta che l’interesse per gli aerei è nato quando ha visitato un salone aeronautico, a soli quattro anni. Poi dall’età di 14 anni masticava aviazione quasi quotidianamente, partecipando nell’organizzazione giovanile della Royal Air Force, iniziando giovanissima a volare. Auguri a tutte le aspirante pilote, di ogni nazionalità ed etnia!

WordPress › Errore

Si è verificato un errore critico sul tuo sito web.

Scopri di più riguardo la risoluzione dei problemi in WordPress.