Cambio di guardia alla Casa Bianca. La vittoria di Joe Biden e Kamala Harris non potrà non avere effetti sulla scena internazionale e anche sull’Italia. Il nostro Paese vanta una tradizione di amicizia storica con l’Alleato, che è stato determinante alla nostra Liberazione. Le stesse relazioni personali di Biden con la classe dirigente italiana sono solide e ben diffuse. Guai però a pensare che la strada per noi sia in discesa. Tutt’altro. I modi per certi versi bruschi di Trump hanno fatto dimenticare che la battaglia Usa perché gli alleati Nato aumentassero i propri budget della Difesa arrivando almeno al 2% del Pil era stata iniziata con vigore proprio da Obama.
La passata Amministrazione democratica era la stessa ad aver teorizzato il concetto di “Pivot to Asia” e ad aver mancato, per responsabilità europea, l’accordo commerciale Ttip. Le lancette dell’orologio non torneranno a quattro anni fa, ma l’impegno del nuovo inquilino della Casa Bianca di rilanciare le relazioni con l’Unione europea e la Nato non partiranno da zero. La domanda quindi non è cosa farà Biden, ma cosa saremo capaci di fare noi nel Vecchio continente senza l’alibi di Trump. Roma si presenta all’appuntamento con una grande credibilità proprio nel campo della Difesa. La qualità e l’impegno delle nostre Forze armate nelle numerose missioni internazionali e anche il lavoro svolto politicamente dal ministro Guerini sono un buon biglietto da visita. Non è detto però che sia sufficiente. Ecco perché l’appello al Parlamento per pianificare nuovi investimenti da parte del capo di Stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, va raccolto e non lasciato cadere. C’è tutto il nostro interesse nazionale e anche la capacità di sederci con maggiore influenza ai tavoli con i nostri alleati, a partire dagli americani.
Riguarda invece le valutazioni di politica interna statunitense il futuro di un programma spaziale che ha in qualche modo segnato l’Amministrazione Trump: quello riguardante il ritorno sulla Luna. Cosa decideranno Biden e Harris a riguardo ad Artemis? Per l’Italia il dossier conta essendo coinvolta a pieno titolo la nostra industria ed essendoci margini per rafforzare ulteriormente la collaborazione sia sul versante delle imprese sia su quello della ricerca. A differenza del passato, forse, lo Spazio potrà essere un terreno più centrale sul quale misurare rapporti di forza e capacità diplomatiche. Stay tuned!