Caos Ryanair, “disagi anche in Italia”

Di Michela Della Maggesa

Settimana nera per i passeggeri Ryanair e venti di tempesta per il vettore dopo la decisione della low cost irlandese di cancellare oltre 2.000 voli in tutta Europa, da qua ad ottobre, per recuperare le ferie dei propri dipendenti. Ad informare i passeggeri degli sms, mentre il sito della compagnia, per non parlare dell’assistenza in aeroporto, rilevano le associazioni dei consumatori, non sta fornendo adeguate informazioni. In altre parole il caos. Nella giornata di ieri associazioni europee hanno diffidato Ryanair per “mancanza di trasparenza” sulla gestione delle cancellazioni. Il numero uno del vettore, Michael O’Leary, ha assicurato che riproteggerà i passeggeri, cosa che costerà svariati milioni di euro, si parla di oltre 20 per i rimborsi, e che la cancellazione riguarderà solo il 20% dei voli.  A schierarsi contro il vettore, che nelle prossime settimane lascerà a terra circa 400.000 passeggeri, anche l’Ue.  “Ryanair deve rispettare i diritti dei passeggeri”, ha detto la commissaria europea ai Trasporti, Violeta Bulc, mentre il ministro dei Trasporti, Graziano Del Rio, ha sottolineato che in Italia “sono stati provocati gravi disagi”. “Pretendiamo  – ha aggiunto – rispetto assoluto dei diritti del passeggero”.

Intanto, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, in costante contatto con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha fatto sapere in una nota che sta monitorando la situazione. “Al momento, non si stanno verificando problemi di operatività negli aeroporti italiani”. L’Enac vigilerà, in particolare, sul rispetto del regolamento comunitario di riferimento, il 261 del 2004, non solo in merito alla restituzione del costo del biglietto, ma anche all’eventuale pagamento della compensazione pecuniaria, laddove dovuta. Al contempo, Enac ha invitato il vettore a fornire con il massimo anticipo possibile, le necessarie informazioni rispetto alle cancellazioni e alle nuove programmazioni dei voli in modo da permettere ai passeggeri di riorganizzare i propri spostamenti. Nei giorni scorsi poi una sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue, organo giudiziario per le cause di lavoro, ha dato ragione ai dipendenti di Ryanair di base all’aeroporto di Charleroi, che potranno rivolgersi ai tribunali nazionali per risolvere controversie di lavoro anche se i contratti sono disciplinati dal diritto irlandese. La sentenza rappresenterà un importante precedente anche i dipendenti basati su altri aeroporti.  

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