Giornata intensa, quella di ieri, dopo il vertice Italia-Francia a Lione, che ha visto oltre all’accordo su Stx, la firma tra Avio e Arianespace, alla presenza del presidente della Repubblica francese, Emanuel Macron, e del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, di un contratto per la produzione e la fornitura di altri 10 lanciatori Vega. In particolare, la fornitura prevede 6 lanciatori nella configurazione Vega e 4 nella nuova configurazione Vega C, che voleranno tra il 2019 e il 2021. “Il contratto firmato oggi, a poco più di un mese dal decimo lancio consecutivo di successo di Vega, conferma, da un lato, il proficuo rapporto di collaborazione tra Avio e Arianespace, dall’altro la grande affidabilità dei nostri prodotti e l’efficacia della collaborazione con i partner industriali europei”. Ha dichiarato Giulio Ranzo, amministratore delegato di Avio. Tra i lanci anche la messa in orbita di due satelliti italiani della costellazione Cosmo-SkyMed, che saranno realizzati da Thales Alenia Space.
Quanto a Fincantieri, come noto, il gruppo italiano avrà la maggioranza di Stx con un 1% concesso in prestito dallo Stato francese per 12 anni, con la clausola che se non saranno rispettati gli impegni, Parigi potrà riprendere il controllo dei cantieri di Saint-Nazaire. Grande attenzione adesso per la seconda fase dell’intesa, definita ottima da Gentiloni, che riguarderà il militare e che punta alla creazione di un player mondiale in grado di competere sull’export, grazie a un giro d’affari stimato 771 miliardi di dollari tra il 2016 e il 2025. Secondo Mise e Tesoro l’accordo è “migliorativo” rispetto alla situazione dello scorso aprile, quando per il gruppo italiano si parlava del 48%. Il cda avrà quattro componenti in quota Fincantieri, mentre due saranno quelli francesi, uno per Naval Group ed uno per i lavoratori. Diritto di veto alla Francia infine per la nomina dell’amministratore delegato e del presidente.
Ma questo non sono le uniche notizie per l’industria italiana giunte nella giornata di ieri. Secondo quanto anticipato dall’agenzia Reuters Mubadala, il fondo sovrano di Abu Dhabi che controlla Piaggio Aerospace, vuole cedere il ramo di azienda che produce i velivoli executive a un consorzio cinese a sostegno statale. L’operazione sarebbe adesso all’esame del governo. “La mossa – scrive Reuters – arriva mentre all’interno dell’Unione europea cresce il dibattito su come limitare gli investimenti cinesi in settori ad alta tecnologia specialmente se effettuati da società controllate dallo Stato”.