Test di lancio di un missile aria-aria di corto raggio per l’M-346

Di Michela Della Maggesa

Un M-346 di Leonardo utilizzato per i test ha lanciato un missile aria-aria a corto raggio AIM-9L Sidewinder. Principale obiettivo del test a fuoco, la validazione della separazione in sicurezza del missile dal velivolo. Il test è stato effettuato a 5.000 piedi e ad una velocità di Mach 0.8. Ai comandi il pilota collaudatore di Leonardo, Giacomo Iannelli. La famiglia di addestratori di Leonardo comprende, accanto alla versione Advanced Jet Trainer (AJT), l’FA (Fighter Attack), un’evoluzione della variante dual role FT (Fighter Trainer), in sviluppo per venire incontro alle diverse necessità operative presenti e future delle forze aeree. L’FA offre tutte le caratteristiche dell’Advanced Jet Trainer, comprese le capacità di addestramento avanzato e pre-operativo della versione di base.

Tra i vantaggi principali del 346, rispetto ad altri velivoli supersonici “la velocità, molto elevata a bassa quota anche con carichi – spiega Iannelli – ed una manovrabilità adeguata, grazie ai comandi fly-by-wire digitali, che consentono una rilevante rapidità di manovra durante il combattimento ravvicinato”. Inoltre “la notevole spinta specifica dei motori permette di rientrare alla base anche a pieno carico, con un motore fuori uso, ad una quota adeguata a rimanere fuori dalla portata media delle minacce missilistiche più comuni, garantendo una notevole capacità di sopravvivenza”. “Il cosiddetto Carefree Handling – aggiunge il collaudatore – assicura che i piloti si possano focalizzare sulla missione, senza doversi preoccupare di uscire dall’inviluppo di volo previsto”. Inoltre “la configurazione bimotore garantisce una elevata sopravvivenza sul campo di battaglia e, nel contempo, l’efficienza dei motori permette di mantenere bassi i consumi, garantendo un’autonomia decisamente buona, ulteriormente estensibile con il rifornimento in volo, capacità già operativa con l’Aeronautica militare italiana. L’APU (Auxiliary Power Unit) garantisce operazioni di volo in completa autonomia”.

L’M-346, nato come addestratore, presenta “un’eccellente visibilità” ed è un velivolo biposto, “fattore molto importante nel volo a bassa quota e grande vantaggio per l’impiego del secondo pilota come gestore dei carichi di bordo, ovvero per altri ruoli specializzati. Dice il pilota. Il caccia leggero multi-ruolo è dotato del radar multi-modo Grifo M346 e di 7 punti di attacco esterni per l’impiego di una grande varietà di munizionamento di tipo aria-aria ed aria-suolo (a guida laser/GPS e non guidato) e diversi carichi esterni inclusi pod cannone, per ricognizione o designazione bersagli. Sulla piattaforma è possibile integrare un data link tattico, un sistema di autoprotezione, uno di presentazione dei dati sul visore del casco (Helmet Mounted Display – HMD), comandi vocali, un sistema di identificazione amico nemico (IFF), un sistema di comunicazioni sicure, un pod per guerra elettronica ed è stato qualificato un kit di riduzione della traccia radar. “Il programma ha già suscitato l’interesse di diverse Forze Armate”, fa sapere l’industria, comprese alcune di quelle che lo hanno in linea. Il 346 è operativo, oltre che con l’AM, con l’aeronautica israeliana, polacca e con quella della Repubblica di Singapore.

 

 

 

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