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Dall’Artico all’Antartide, dal Mediterraneo agli oceani, a tutela degli interessi nazionali e per rappresentare al meglio il made in Italy nel mondo. La Marina Militare italiana ha fatto il bilancio dell’anno appena concluso che ha visto la Fregata Europea Multi Missione Carabiniere navigare fino al sud est asiatico e all’Australia, “al fine  – sottolinea la Forza Armata – di assicurare presenza e sorveglianza marittima, rafforzare le attività di cooperazione già in corso con gli alleati trans-regionali e avviare nuove relazioni con potenziali partner”. Dopo quasi 90 anni, la Marina Militare è tornata in Artide con la “Campagna High North 17” coordinata dall’Istituto Idrografico a bordo di Nave Alliance, per una missione di ricerca scientifica in mare, per lo studio dei fenomeni nelle aree polari, in sinergia con le migliori risorse scientifiche nazionali.

Attività di ricerca è stata svolta anche dall’Unità Tecnica Antartide dell’Enea che ha affidato ai palombari del COMSUBIN il coordinamento delle operazioni subacquee svolte dalla spedizione italiana, inclusa la gestione della camera iperbarica presente nella base italiana “Mario Zucchelli”. Si tratta degli stessi palombari che, nel corso dell’anno, hanno somministrato trattamenti di ossigenoterapia iperbarica, in collaborazione con le ASL locali, a pazienti spesso in pericolo di vita, e che hanno bonificato circa 22000 ordigni esplosivi residuati bellici. Le Navi scuola della Marina  hanno poi svolto le campagne d’istruzione estive a favore del personale in formazione. In particolare, Nave Vespucci è tornata dopo 17 anni in Nord America in occasione delle celebrazioni per il 150esimo anniversario della confederazione canadese, che hanno visto la presenza a bordo, oltre che di decine di migliaia di visitatori, del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Un anno, il 2017, che ha visto la Marina Militare continuare ad assicurare i più tradizionali compiti istituzionali con un impegno operativo sia in ambito nazionale che nell’ambito delle organizzazioni internazionali di riferimento. Dal 2015 è infatti attiva nel Mediterraneo centrale l’Operazione Mare Sicuro, con un dispositivo aeronavale che assicura le attività di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima a tutela degli interessi nazionali. In più occasioni durante l’anno le unità della Marina sono intervenute prontamente anche a protezione dei pescherecci italiani dimostrandosi uno strumento efficace per la protezione delle attività produttive nazionali, in piena collaborazione con le autorità dei Paesi rivieraschi. Nell’ambito delle missioni militari dell’Unione europea la Marina ha partecipato  con una unità navale all’operazione a guida italiana Eunavfor Med Sofia nel Mediterraneo, mentre per 6 mesi la FREMM Virginio Fasan ha assunto il ruolo di Flag Ship dell’operazione “EUNAVFOR Atalanta”, che opera tra il Mar Rosso e  l’Oceano Indiano per garantire presenza, sorveglianza e polizia in alto mare per il contrasto del fenomeno della pirateria.

Nel corso del 2017 sono rese disponibili alla Nato sia Nave Aviere che Nave Doria per le esigenze dell’Operazione “Sea Guardian”, che ha lo scopo di incrementare il coordinamento tra l’attività dell’Alleanza e quelle dell’Unione europea, al fine di migliorare la difesa e la sicurezza collettiva assicurando maggiori sinergie, sfruttando le peculiarità di ciascuna organizzazione. Inoltre, a supporto delle attività di protezione civile, l’aviazione navale ha partecipato, come di consueto, alla campagna antincendi boschivi, mentre i fucilieri della Brigata San Marco hanno preso parte alle operazioni di controllo del territorio e di messa in sicurezza degli edifici nelle aree del centro Italia colpite dal sisma e dal mal tempo.

Il 2017 ha visto la Marina impegnata anche nel campo della diplomazia navale e della cooperazione internazionale. Oltre alle campagne addestrative, si è tenuto, all’Arsenale di Venezia, l’11° Regional Seapower Symposium, un forum marittimo internazionale cui hanno partecipato i rappresentanti delle Marine di 50 Paesi e di 11 organizzazioni internazionali. Il Simposio è stato “un’eccellente opportunità di confronto, di ricerca di accordi in materia marittima e navale e ha costituito uno strumento ideale di approfondimento delle reciproche conoscenze tra tutti gli attori, istituzionali e non, che condividono sfide ed interessi comuni”.