La Polonia quinto partner del programma Eurofighter?

Di Michela Della Maggesa

L’accordo per nuovi addestratori avanzati M-346 appena firmato dalla Difesa di Varsavia e da Leonardo rappresenta solo una piccola parte del coinvolgimento potenziale della principale industria aerospaziale italiana in Polonia, che ha diversi requisiti aperti per sistemi di difesa in vari settori. Nel Paese, suo terzo mercato domestico, Leonardo ha radici ben salde, che vanno oltre i singoli prodotti già presenti, grazie alla controllata PZL Świdnik, acquisita “per produrre non soltanto a beneficio del mercato polacco”, come riporta Rzeczpospolita. Sulla testata polacca si sottolinea oggi come in pochi anni l’azienda, che partecipa a programmi strategici per Leonardo, quali AW169, AW139, AW189 e SW-4 Solo (che ha da poco effettuato il primo volo totalmente in modalità unmanned) abbia di fatto triplicato le proprie dimensioni.

Al di là degli addestratori, sono quattro le unità aggiuntive appena contrattualizzate, un numero relativamente basso per un’azienda delle dimensioni di Leonardo, questo ultimo accordo con Varsavia getta le basi per un ampliamento (opzioni per ulteriori quattro addestratori sono già previste nel contratto siglato oggi, mentre potrebbero delinearsi opportunità anche per la versione da combattimento del velivolo) ed un rafforzamento della collaborazione tra i due Paesi, le cui Forze Aeree utilizzano lo stesso addestratore, punta di diamante internazionalmente riconosciuta (sulla base dell’Aeronautica militare italiana di Galatina sono molte le nazioni già presenti, Polonia compresa) dell’industria e della Difesa italiana e parte di un sistema formato da velivoli, simulatori e procedimenti avanzati per l’addestramento dei piloti di caccia di nuova generazione.

Per Leonardo la Polonia rappresenta non solo un mercato dove andare a vendere i propri prodotti, ma un alleato di livello crescente, tanto che potrebbe diventare il quinto Paese partner industriale del programma Eurofighter (assieme a Italia, Germania, UK e Spagna), nel caso la piattaforma dovesse risultare vincitrice nella gara “Harpia”, data per imminente, per un nuovo caccia multiruolo. A favore del Typhoon – la stampa polacca ha avuto modo di vederne illustrate le capacità, in una recente visita che ha toccato anche la base AM di Gioia del Colle –  giocherà un ruolo importante non solo l’elevata partecipazione garantita all’industria polacca in caso di selezione, che darebbe peraltro accesso ad alcune delle tecnologie pregiate che caratterizzano il programma europeo, ma anche gli ultimi successi sul mercato export del velivolo, che hanno portato a nove il numero delle aeronautiche che lo hanno in linea, in Europa e fuori.

Ma il coinvolgimento di Leonardo sul mercato polacco va oltre. A breve verrà aperto un ufficio a Varsavia, completamente integrato nel gruppo, che seguirà da vicino le concrete prospettive per ulteriori prodotti “Made in Italy”, a cominciare dagli elicotteri. La Polonia comprerà nei prossimi mesi nuove macchine per la Marina, ma anche per le Forze Speciali del Paese, destinate a missioni Antisom e SAR e Leonardo è pronta non solo ad offrire il suo trimotore AW101, che allargherebbe di conseguenza il ruolo di PZL Swidnik nel programma, ma anche ad includere il Paese nello sviluppo di nuovi prodotti. Tra questi potrebbe esserci anche il successore dell’elicottero da attacco Mangusta, l’AW249, peraltro già presentato a Cracovia, a cui la Difesa italiana ha dato via libera a fine 2016. Potenziali opportunità infine potrebbero aprirsi nel settore terrestre, dove Leonardo sta già lavorando attivamente nell’ambito del Polish Group Arms Group (PGZ).

 

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