Svelata la configurazione dell’Eurodrone, Leonardo rinnova impegno

Di Michela Della Maggesa

“Designed in Europe for Europe and the world”, questo lo slogan che ha accompagnato lo svelamento in diretta streaming da Berlino del modello in scala 1:1 dell’European MALE (Medium Altitude Long Endurance ) RPAS. Protagonisti della cerimonia, che ha dominato la giornata odierna del salone ILA, i partecipanti al programma europeo per un velivolo unmanned di nuova generazione: Airbus, Dassault e Leonardo. Con loro, tra gli altri, oltre al ceo dell’Agenzia per la difesa europea (EDA), Domecq, il sottosegretario alla Difesa italiana, Gioacchino Alfano e Lucio Valerio Cioffi, managing director della divisione velivoli di Leonardo.

L’unmanned, che avrà un suo ruolo anche nel “sistema dei sistemi” franco-tedesco appena varato, lo SCAF (système de combat aérien futur), incentrato su un caccia di nuova generazione forse pilotato, forse un ibrido, mostra le bandiere di quattro Paesi: Francia, Germania, Italia e Spagna. Il programma europeo, il cui lancio della fase di sviluppo è atteso per il 2019, è gestito dalla European procurement agency OCCAR, che lavorerà a stretto contatto con EDA nel supportare il programma per il quale i produttori hanno fissato indicativamente il 2023 come data del primo volo di un prototipo e il 2025 come data utile per la  prima consegna.

Il RPAS (Aircraft Remotely Piloted System) mostra una configurazione twin-turboprop, simile a quella dell’Hummerhead della Piaggio. Oltre ai ruoli “classici” di intelligence, surveillance, target acquisition, and reconnaissance (ISTAR) l’UAV è pensato in funzione “dual-use”. La sua presentazione è stata l’occasione per confermare l’impegno dei quattro Stati europei e partner industriali allo sviluppo congiunto di una soluzione indipendente per la difesa e la sicurezza dell’Europa. Questa nuova fase giunge a distanza di quasi due anni dal lancio dello studio di definizione, nel settembre 2016, da parte dei quattro Paesi partecipanti (Germania, Francia, Italia e Spagna) e segue la Dichiarazione di Intenti sulla collaborazione congiunta ad un sistema aereo senza pilota di classe MALE europeo, firmata dalle stesse nazioni nel maggio 2015.

“Sebbene ci attenda ancora molto lavoro (adesso partiranno i negoziati con Occar per stabilire chi farà che cosa, dopodichè si arriverà alla fase di sviluppo e produzione iniziale, ndr), questo modello a grandezza naturale rappresenta un primo traguardo di quello che l’Europa può raggiungere in un settore ad alta tecnologia se riesce ad unire la propria forza industriale e il proprio know-how”, ha dichiarato Dirk Hoke, amministratore delegato di Airbus Defence and Space. “Il MALE RPAS diverrà parte integrante della capacità dell’Europa di garantire la propria indipendenza in futuro. Il programma è pensato per soddisfare urgenti requisiti in termini di capacità da parte delle Forze Armate europee. Questa partnership innovativa attenua anche gli effetti generati dalle restrizioni di bilancio attraverso la combinazione efficace dei fondi per ricerca e sviluppo”. Ha aggiunto.

“La presentazione di oggi riflette la totale dedizione delle nostre aziende all’indipendenza europea nel campo della difesa e sicurezza. Cooperazione e alta tecnologia legittimano la leadership dell’industria europea e assicurano l’autonomia strategica dell’Europa”, ha affermato Eric Trappier, presidente e amministratore delegato di Dassault Aviation. “Programmi innovativi attraverso partnership efficienti sosterranno la competitività europea mettendo a disposizione nuove alternative all’acquisizione rispetto a prodotti non europei. Dassault Aviation ribadisce il proprio pieno supporto a Airbus Defence and Space in qualità di leader (la guida ad Airbus è data quasi per certa, ndr) del programma MALE RPAS”.

“I sistemi aerei senza pilota e le loro applicazioni rappresentano uno degli elementi tecnologici fondamentali per la futura evoluzione dell’industria europea della difesa”, ha sottolineato Lucio Valerio Cioffi, responsabile della divisione velivoli di Leonardo. “Il MALE RPAS europeo punta a promuovere lo sviluppo di alte tecnologie e contribuirà a sostenere competenze chiave e posti di lavoro in Europa, fornendo alle Forze Armate prestazioni avanzate e un sistema operativo indipendente”. Il gruppo italiano vanta molta esperienza nel settore unmanned, grazie anche a quanto già fatto in diversi programmi, compreso il dimostratore tecnologico Neuron (di Leonardo è tra le altre cose la bay dell’UCAV stealth), a guida francese. Nella giornata di ieri, Thales, Hensoldt, l’italiana Elettronica e Indra hanno firmato per questo programma un “memorandum of agreement”, per offrire l’intera capacità ISTAR, che includa tutti gli elementi, dai sensori alle funzionalità di computing, data processing e communications.

Tra le altre caratteristiche del MALE-RPAS, il primo sistema aereo senza pilota progettato per volare in spazi aerei non
segregati, la modularità di missione per la superiorità in operazioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione, sia in aree estese sia in teatri operativi. L’accordo sulla configurazione del velivolo, raggiunto a metà 2017 quando fu selezionato un
sistema propulsivo bi-turboelica, fornirà un’adeguata alimentazione di bordo al sistema di missione e un opportuno livello di ridondanze per limitare le restrizioni nel caso di operazioni in Europa su aree densamente popolate e in spazi aerei non segregati.

A gennaio 2018 il programma ha superato il System Requirements Review – SRR (Revisione dei Requisiti di Sistema), che ha avviato la seconda fase dello studio di definizione per arrivare ad una System Preliminary Design Review – SyPDR (Revisione di Progettazione Preliminare di Sistema), prevista per la fine di quest’anno. L’SyPDR dimostrerà la qualità e l’idoneità del progetto proposto. Integrazione nel traffico aereo e certificazione sono obiettivi chiave per rassicurare gli Stati partecipanti sul fatto che le prossime fasi del programma possano essere lanciate con accettabili rischi residui. In Europa l’Eurodrone potrà sostituire in futuro i Reaper MQ-9 di General Atomics di Italia, Francia, Spagna e gli Heron della IAI, in uso alle Forze armate tedesche.

 

 

 

 

 

 

 

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