Per essere competitiva sul mercato mondiale, un’azienda necessita di essere sostenibile e questo tocca anche il settore della difesa, che deve pensare oggi quello che sarà disponibile tra 20 anni e oltre in un’ottica di crescita. “Non esiste nessuna contraddizione tra la creazione di valore e la sostenibilità di un’azienda, la cui gestione quotidiana è il primo elemento per realizzarla, unitamente alla creazione di utili per gli azionisti”. Ha detto in occasione del convegno “Aligning corporate purpose whit sustainable performance”, in svolgimento alla Luiss, Alessandro Profumo, numero uno di Leonardo, principale azienda nazionale dell’aerospazio e della difesa. “La sostenibilità di un’azienda come Leonardo è data innanzitutto dalle persone, che ci garantiscono il giusto grado di innovazione tecnologica che ci consentirà di restare sul mercato nei prossimi 30 anni”.
La strategia di Leonardo riguardo la sostenibilità si basa essenzialmente su tre elementi: persone; know how e innovazione tecnologica. “Oggi – ha detto Profumo – beneficiamo di quanto sviluppato 30 anni fa (il caccia Eurofighter è uno degli esempi fatti, ndr) e pertanto dobbiamo essere sicuri di mantenere le nostre capacità per essere sostenibili nel tempo”. “La nostra azienda necessita di guardare al lungo periodo e per farlo serve un forte controllo dei costi, che non significa attuare tagli, e un cash flow che soddisfi il mercato finanziario”.
Parlando di prodotto, l’a.d. ha detto che è l’eccellenza di quest’ultimo, “i nostri elicotteri sono i migliori al mondo”, unita al servizio al cliente, uno dei punti cardine della strategia di Leonardo. “Dobbiamo ascoltare il cliente, concentrandoci non solo sui prodotti, ma anche sulla soddisfazione di chi li utilizza”. “Per essere competitivi poi – ha aggiunto l’a.d. -, dopo l’affacciarsi di nuovi player, è necessario sfruttare diverse nicchie a valore aggiunto. Non possiamo pensare di competere con Asia o Europa centrale, dobbiamo necessariamente collocarci nella fascia alta di prodotto”.
Ogni anno Leonardo investe il 13% degli utili in ricerca e sviluppo e collabora con circa 200 tra università e centri di ricerca in un processo di innovazione continua del prodotto. Tra i settori toccati, nuovi materiali – gli studi su materiali antivibrazione in grado di ridurre in maniera consistente i cicli di manutenzione delle macchine, elicotteri in particolare, e conseguentemente i costi, è solo uno dei filoni attualmente perseguiti da Leonardo – ma anche big data e intelligenza artificiale. “La seconda riduce drammaticamente i costi di sviluppo di nuovi prodotti, mentre i big data sono importanti una volta processati e trasformati in informazioni”.
In occasione della discussione è stato toccato anche il tema dell’integrazione della difesa europea e per Profumo la strada da percorrere per aumentare l’indipendenza dell’Europa è ancora lunga. “In Europa è essenziale una convergenza nei requisiti, per ridurre le spese del contribuente da un lato e aumentare l’efficacia dall’altro”. Un punto di partenza è dato in questo senso dal programma Ocean 2020, il più importante progetto del primo bando di gara nel settore Difesa emanato dall’Unione europea, nell’ambito del programma “Preparatory Action on Defence Research”, di cui Leonardo è capofila, che coinvolge 15 Paesi europei, 42 partner e cinque Marine militari. Oltre a questo spiega Profumo, “ci sono una serie di programmi legati a Pesco nei quali siamo presenti, in alcuni come Paese vogliamo la leadership, in altri andremo aggregati. Per il noi il tema della difesa europea è assolutamente fondamentale”.