Airbus: l’A320neo impatta sui risultati. Per l’A400M modifiche al contratto entro fine anno

Di Michela Della Maggesa

Nei primi sei mesi del 2018 Airbus ha riportato risultati che vedono ordini netti per 206 aeromobili e lordi per 261 unità, con dentro 50 A350XWB e 14 A330. Il portafoglio ordini conta, al 30 giugno, 7.168 aerei commerciali, a cui si aggiungono le 431 commesse (compresi gli impegni) registrate durante l’ultimo salone di Farnborough. Gli ordini netti di elicotteri ammontano a 143 macchine (erano 151 nel primo semestre 2017), mentre la divisione Airbus Defence and Space riporta un EBIT pari a 309 milioni di euro, grazie soprattutto ai sistemi spaziali. Buone prospettive  – fa sapere il costruttore europeo – anche per i programmi di cooperazione militare e i sistemi unmanned.

“I risultati del primo semestre – dichiara Tom Enders, ceo Airbus Group – riflettono un basso numero di consegne dell’A320neo (110, ndr), dovuto alle mancanze nella fornitura dei motori (opzione Pratt&Whitney, ndr) e un miglioramento nell’esecuzione del programma A350. L’A320neo ha dato buoni risultati nel secondo trimestre dell’anno, ma la sfida ora è di centrare il target per l’intero anno”. In occasione della presentazione dei risultati, Airbus ha confermato da Amsterdam che i motoristi dell’A320neo sono al lavoro per mantenere gli impegni e andare incontro al target delle 800 consegne previste per fine 2018. “La domanda di mercato è solida per espandere il nostro portafoglio, che adesso include l’A220. Nel settore commerciale – prosegue Enders – vogliamo mantenere il ramp-up di produzione (10 velivoli mese quello previsto per l’A350 entro fine 2018, ndr) e fare progressi operativi con l’A400M, il nostro maggior programma militare, aumentando le capacità del velivolo e lavorando con i governi per effettuare entro l’anno i necessari emendamenti al contratto”. Sono otto i velivoli da trasporto tattico consegnati nel semestre.

Nel semestre i ricavi consolidati sono stabili, a quota 25 miliardi di euro, mentre l’EBIT del gruppo è di 867 milioni di euro. In calo l’utile netto, a 496 milioni,  rispetto a 1,09 miliardi (-55%) dello stesso periodo dell’anno precedente. Le consegne totali sono 303 e vedono 239 aerei della famiglia A320, 18 A330, 40 A350 (compreso il primo A350-100 a Qatar Airways e a Cathay Pacific) e sei A380. Al 30 giugno, la flotta di A330neo usata per i collaudi ha accumulato 1.000 ore di volo, in vista della prima consegna prevista entro la fine dell’estate, mentre a luglio il nuovo Beluga (BelugaXL) ha effettuato il primo volo. Per l’A220, ex CSeries, Airbus si attende 18 consegne nel secondo semestre 2018.

E sui progetti per un nuovo caccia europeo portati avanti da Francia e Germania da un lato e dal Regno Unito dall’altro, Tom Enders ha sgombrato il campo sull’ipotesi di un nuovo tentativo di fusione con BAE Systems, leader industriale del team Tempest, dopo quello sfumato nel 2012. “Non vedo, almeno a breve, la possibilità di un accordo tra Airbus, BAE Systems o altri, relativo alle attività sui velivoli da combattimento”. Ha detto. “In Europa – ha spiegato il ceo – abbiamo due progetti, uno franco-tedesco ed uno a guida britannica, sui quali politica e industria dovrebbero cercare di convergere. E’ tempo di farlo – ha concluso –. Gli sviluppi sono ancora a qualche anno di distanza”. E gli scenari tutti aperti.