Si chiama Miss Sarajevo ed è il primo di una serie di docu-film che racconteranno il lavoro delle Forze Armate “di pace”, militari e civili. Si comincia dal Kosovo e quello di Miss Sarajevo non è solo un docu-film per raccontare ciò che l’Italia ha fatto e le sfide che sta ancora affrontando al fianco di popolazioni e istituzioni, ma un racconto affettuoso e sincero che coinvolge molti attori. 50 minuti di immagini e musica, da Mostar a Pristina, un racconto che parte dal Musiki Center di Pavarotti e arriva, mostrando il grande lavoro dell’Esercito, fino al racconto della vita delle donne e degli uomini della solidarietà che operano in quel territorio.
Il docu-film, presentato in anteprima ieri a Torino, alla presenza del ministro della Difesa Elisabetta Trenta, con Nicoletta Mantovani e il mondo della scuola e dell’Esercito, è diviso in due parti. La prima racconta la festa del ventesimo anniversario del Music Center (Musiki Center) di Mostar. Un centro voluto da Luciano Pavarotti e aperto ai bambini di tutte le etnie, a piccoli con ogni forma di handicap. La seconda parte è dedicata a Pristina, capitale del Kosovo, dove le presenze dell’Esercito Italiano e dei Carabinieri ormai da più di vent’anni, sia in qualità del Governo della KFOR (da 5 anni governata dall’Italia) sia dalle forze di sicurezza, garantiscono la pace non solo nella regione ma in tutti i Balcani. “Quanto i militari italiani siano amati e stimati emerge dalle interviste al Generale Salvatore Cuoci, a capo della missione Nato nel Paese, e dalle testimonianze degli altri protagonisti”. Fa sapere l’autrice Paola Severini Melograni
“Poi c’è la storia del monastero di Decani (la Cappella Sistina dei Balcani), una delle meraviglie mondiali, salvata solo grazie ai soldati italiani; i giovani blogger di Kosovo2.0; la storia di Bekim Blakaj, che raccoglie in una “enciclopedia” dati e riferimenti di tutti i caduti di tutte le etnie, per arrivare a costruire un ‘operazione di perdono collettivo. E ancora Goran Bregovic, il musicista e compositore nato in Bosnia, che dichiara come il rapporto con l’Italia è servito per cambiare la realtà. Miss Sarajevo vuole essere un piccolo, iniziale ringraziamento nei confronti del lavoro delle istituzioni italiane nel mondo”.