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E’ partito all’1:47, ora italiana, con un lanciatore Soyuz, operato da Arianespace dalla Guyana Francese, MetOp-C. Il satellite, il terzo della famiglia,  dal peso di 4.038 kg,  servirà assieme ai colleghi MetOp-A, lanciato nel 2006, e MetOp-B, in orbita dal 2012,  a fornire dati utili a fissare nuovi standard nelle previsioni meteo, con un margine di miglioramento stimato di 10 giorni.

I satellitit MetOp saranno utilizzati dai climatologi anche per il monitoraggio dell’atmosfera, nonché per seguire l’evoluzione dei ghiacci polari. MetOp-C è stato sviluppato dall’Agenzia spaziale europea (Esa), grazie ad un accordo di cooperazione che forma il segmento spaziale di Eutmesat polar system, contributo europeo al multi-orbit polar system di cui è parte l’Agenzia americana NOAA.

I satelliti Met-Op, dichiara  Stéfane Carlier, project manager del programma per conto dell’Esa, “porta con se dei sensori in grado di misurare con accuratezza senza precedenti temperatura, umidità, tracce di gas, ozono e velocità dei venti sopra gli Oceani”.  “Questo programma  – aggiunge Josef Aschbacher, direttore Esa dei programmi di osservazione della Terra – dimostra inoltre il valore della cooperazione raggiunta da Esa ed Eumetsat”.

L’Agenzia spaziale europea ha messo a punto il design del satellite proprio in base alle specifiche di Eutmesat, l’organismo europeo di cui fanno parte 30 Paesi e che sovrintende alla rete europea dei satelliti meteorologici. Oltre ai satelliti, realizzati da un consorzio di imprese guidato da Airbus Defence and Space, anche parte della strumentazione dei MetOp è stata sviluppata in Europa, mentre il resto è stato progettato negli Usa.

In particolare, alcuni dei sensori che equipaggiano i satelliti sono stati realizzati In Italia. Tra questi, Gome-2 (Global Ozone Monitoring Experiment 2), sviluppato  da Leonardo a Campi Bisenzio (Firenze) e Iasi-3 (Infrared Atmospheric Sounding Interferometer 3), lo strumento in grado di misurare temperatura e vapore acqueo in colonne di atmosfera, costruito da Thales Alenia Space per conto dell’Agenzia francese Cnes.

I tre satelliti A, B e C lavoreranno assieme fino al 2022, anno in cui cesserà la vita operativa MetOp-A, primo satellite europeo ad operare da polo a polo, a circa 800 km di altezza, in un’ora e 40 minuti. “Questi satelliti hanno superato la vita in orbita prevista, confermandosi un eccellente investimento per la comunità scientifica”.  Aggiunge Graeme Mason, responsabile Esa del programma. MetOp-C servirà anche a facilitare la transizione verso la seconda generazione di satelliti, che dovrebbe partire nel 2022.