Sorveglianza marittima, partita la campagna del Falco EVO

Di Michela Della Maggesa

E’ partita la campagna sperimentale di voli del Falco EVO in configurazione specifica per il monitoraggio marittimo. L’attività svolta dall’aeroporto di Lampedusa viene effettuata nell’ambito del programma Frontex, finalizzato alla sperimentazione di droni per il controllo delle frontiere esterne dell’Unione europea. Frontex, l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, sta infatti analizzando la capacità di sorveglianza a media altitudine e lunga persistenza offerta dai velivoli pilotati a distanza (RPAS), valutandone efficienza economica ed efficacia operativa.

Il Falco EVO di Leonardo è stato selezionato a seguito di una gara per un contratto di servizio per fornire attività di sorveglianza marittima attraverso l’uso di droni nello spazio aereo civile italiano e maltese. L’accordo attuale prevede un totale di 300 ore di volo con possibili ulteriori estensioni contrattuali. Le operazioni di sorveglianza e ricognizione (Intelligence Surveillance and Reconnaissance – ISR), effettuate da Leonardo con il Falco EVO, vengono pianificate dalla Guardia di Finanza sotto il coordinamento del ministero dell’Interno. In questo contesto, è stato decisivo il supporto di Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, e di Enav, la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, nonché di AST Aeroservizi, società di gestione dell’aeroporto di Lampedusa. Le attività avviate nel Mediterraneo costituiranno la base per lo sviluppo di ulteriori iniziative, nella prospettiva di una futura integrazione dei mezzi a pilotaggio remoto con l’aviazione tradizionale.

Il Falco EVO, equipaggiato con una suite avanzata di sensori di bordo che include anche il radar Gabbiano TS Ultra Light per missioni di lungo raggio diurne e notturne, opera con equipaggio di volo e squadre per la manutenzione del velivolo sempre di Leonardo. “Siamo orgogliosi di dimostrare le capacità del Falco EVO all’agenzia europea Frontex e alle Forze di Sicurezza, che affrontano quotidianamente la sfida del controllo e della protezione dei confini marittimi. Leonardo mette a disposizione di questo programma la lunga esperienza acquisita anche grazie alle attività svolte per le Nazioni Unite e molti altri clienti internazionali con i propri sistemi pilotati da remoto”, ha commentato Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo.

Il Falco EVO opera grazie ad un “Permit to Fly” rilasciato dall’Enac, che autorizza i voli nello spazio aereo civile italiano e maltese. L’accordo garantisce la conformità alle normative nazionali e internazionali e il coordinamento con le relative autorità. L’attività prevede, inoltre, un forte coinvolgimento della Guardia di Finanza in virtù dell’esperienza del Corpo nella definizione dei profili di missione, assicurando le migliori condizioni operative per lo svolgimento delle 300 ore di volo programmate. La configurazione del Falco EVO impiegato nel programma include un sistema ottico all’infrarosso ad alta definizione, un collegamento dati satellitari oltre la linea di vista, un nuovo sistema di propulsione basato su un motore a combustibile pesante, un sistema di identificazione automatico e una suite completa per le comunicazioni.

La piattaforma, versione evoluta del sistema a pilotaggio remoto della famiglia Falco di Leonardo, scelta da cinque clienti internazionali, è stata consegnata lo scorso anno al cliente di lancio, un Paese del Medio Oriente, ed è stata selezionata da un altro Paese dell’area. Il Falco EVO può volare per oltre 20 ore consecutive con la capacità di imbarcare equipaggiamenti fino a 100 kg. I Falco già operativi possono essere convertiti nella versione EVO tramite l’installazione di un kit di trasformazione per ali, coda e derive. Più di 50 droni della famiglia Falco sono attualmente operativi in tutto il mondo.