Dopo i positivi esiti delle prime attività sperimentali di monitoraggio ambientale con assetti aerei da ricognizione dell’Aeronautica Militare, svolte a maggio, la Difesa ha deciso di ampliare la sperimentazione anche agli assetti a pilotaggio remoto (Apr) e di allargare la platea dei beneficiari a tutti i firmatari del “Piano di azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti” avviato con il protocollo d’intesa firmato a Caserta a novembre tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i rappresentanti di sette ministeri (ambiente, interni, sviluppo economico, difesa, salute, giustizia, sud) e la Regione Campania.
Questa la finalità dell’accordo di collaborazione firmato oggi tra Fabrizio Curcio, presidente dell’Unità di coordinamento del “piano di azione”, e il generale Alberto Rosso, capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, attraverso cui assetti e capacità operative dell’Aeronautica vanno ad aggiungersi a quanto già fornito dall’Esercito. A seguito di questo accordo, da oggi satelliti, aerei, droni, piattaforme terrestri e analisti dei dati immagine potranno cooperare in un sistema integrato che utilizza il paradigma, denominato ISR (Intelligence, Sorveglianza e Ricognizione).
Presenti alla firma, il sottosegretario di Stato alla Difesa Angelo Tofalo, ed il sottosegretario all’Ambiente, Salvatore Micillo. “Un ringraziamento all’Aeronautica Militare – ha dichiarato Tofalo – per la puntualità, la concretezza e la competenza con la quale ha risposto alla richiesta dell’autorità politica, per portare beneficio al territorio e ai cittadini”. “Si compie oggi un processo fondamentale – ha ribadito Micillo – fatto di intelligenza condivisa a tutela del territorio e della popolazione. Per la prima volta queste tecnologie vengono utilizzate anche per la tutela dell’ambiente”.
A similitudine di quanto avviene nei teatri operativi, le capacità ISR offerte dall’Aeronautica contribuiranno a creare anche in questo contesto quella “superiorità informativa” che rende più efficace il compito di chi, sul terreno, è chiamato a decidere nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto. La sperimentazione durerà per tutto il periodo estivo, quello più critico per la ricorrenza e magnitudine dei roghi. In particolare l’Aeronautica utilizzerà missioni addestrative, già programmate per il mantenimento delle proprie capacità di raccolta e analisi delle immagini (senza ulteriori oneri per la Forza Armata) e i prodotti elaborati, quindi, andranno a soddisfare le esigenze informative degli attori interessati dal piano di contrasto ai roghi.
L’impiego degli assetti e dei sensori dell’Aeronautica in ambito nazionale, non è una novità assoluta. Gli APR Predator sono stati utilizzati con compiti di sorveglianza in occasione di Grandi Eventi (come, negli ultimi anni, la Conferenza di Palermo del 2018, il G7 di Taormina e di Bari del 2017, il Vertice di Ventotene del 2016 nonché il Giubileo Straordinario del 2015). I velivoli AMX, Tornado ed Eurofighter, equipaggiati anche con apparati fotografici, sono stati utilizzati con compiti di sorveglianza e ricognizione, fornendo, in tempi brevissimi, una chiara visione dall’alto dell’accaduto, consentendo e facilitando l’intervento delle squadre a terra, come successo in occasione dei terremoti e delle alluvioni avvenute negli ultimi anni, nel crollo del ponte Morandi a Genova e nella recente eruzione del vulcano Stromboli. La novità consiste nell’impiego di queste capacità integrate della Difesa per il monitoraggio ambientale e per la prevenzione e contrasto di fenomeni illegali e deleteri , “in piena armonia ed integrazione inter-agenzia delle capacità militari e con la definizione di utilità al Paese che è al centro della visione e missione dell’Aeronautica”. Fa sapere la Forza Armata.