Covid-19, Cigs anche per i dipendenti di Aeroporti di Puglia

Di Michela Della Maggesa

Compagnie europee in ginocchio, drastiche riduzioni e cancellazioni di voli, calo ingente del numero dei passeggeri in transito e conseguente chiusura di molti aeroporti. L’emergenza Covid-19 sta mettendo a dura prova la tenuta dell’economia mondiale, del sistema produttivo e dell’intera filiera del turismo. In tale contesto, anche il sistema aeroportuale è duramente colpito.

A partire da domani, anche per i dipendenti di Aeroporti di Puglia (AdP), al pari di altri aeroporti italiani, si apre la procedura della Cassa Integrazione Straordinaria. Per quanto riguarda il personale, le decisioni prese sono da considerarsi temporanee  – fa sapere AdP – in vista della ripresa dell’attività post emergenza, grazie alle importanti decisioni riguardanti il turismo e il sistema dei trasporti, compreso quello aereo.

“Una misura, quella adottata dalla società in accordo con i sindacati, inevitabile, dettata dall’emergenza, ma che non deve allarmare”. Si legge nella nota della società di gestione che precisa che la Cigs non porterà alla perdita di alcun posto di lavoro. Questa è una condizione necessaria voluta dal management della società, ma anche dal maggior azionista,  Regione Puglia. Il governatore Michele Emiliano, infatti ha più volte ribadito la necessità che in questa fase complessa e delicata non solo non vengano messi in pericolo i posti di lavoro dei dipendenti, ma anche dell’indotto e soprattutto ha chiesto fermamente, anche ad Aeroporti di Puglia, di garantire i pagamenti ad aziende e professionisti. Parallelamente, i dirigenti della società si sono detti disponibili a tagliare i propri compensi. A questo si aggiunge un lavoro straordinario di riduzione dei costi messo a punto dal management.

 Il CdA della società sta condividendo le principali linee strategiche future con gli enti strumentali della Regione e con i maggiori esperti del settore, in modo da individuare, in sinergia con Enac e Assaeroporti,  gli strumenti utili e necessari per dare maggior sostegno al settore.  Intanto, in attesa della ripresa dei voli e del sistema turistico, aeroportuale e, più in generale della mobilità, nello scalo di Bari continuano gli atterraggi dei voli umanitari. In sinergia con Regione Puglia e Protezione Civile, infatti Aeroporti di Puglia ha messo a disposizione la propria pista di volo per l’atterraggio di voli carichi di dispositivi necessari al sistema sanitario regionale per il contrasto al Covid-19.

La decisione di AdP arriva dopo identiche misure prese da altri scali. Il 26 marzo Gesac, società di gestione dell’aeroporto di Napoli-Capodichino ha concluso le procedure per l’avvio della Cigs dopo aver ottenuto il parere positivo delle organizzazioni sindacali e della Giunta regionale della Campania. La Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria verrà effettuata a rotazione da tutto il personale dell’aeroporto, per un periodo massimo di 12 mesi, con mantenimento dei servizi minimi essenziali. Su Napoli, operativo in ottemperanza al decreto ministeriale, il crollo del traffico è stato pari al 99%. “La misura, grazie alla sua modularità – fa sapere Gesac- consentirà una reintegrazione progressiva del personale ben prima dei 12 mesi, ai primi segnali di ripresa del traffico aereo”.

L’attivazione della Cigs è stata precedentemente richiesta anche da altri scali italiani, come Firenze, Bologna e Cagliari. Un accordo con i sindacati per la Cassa Integrazione Straordinaria è stato poi già raggiunto da Gesap, società di gestione dell’aeroporto di Palermo. L’accordo riguarda tutti i dipendenti per 12 mesi, con il mantenimento dei servizi minimi. A causa del crollo del traffico per l’emergenza Coronavirus, dallo scorso 23 marzo e fino al prossimo dicembre è scattata la Cassa integrazione guadagni Straordinaria a rotazione anche per circa 3.000 dipendenti di Aeroporti di Roma, che gestisce gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino.