BepiColompo saluta la Terra e continua il suo viaggio

Di Michela Della Maggesa

Alle 06:25 di questa mattina, a circa 12.700 km sopra l’Oceano Atlantico, la sonda europea BepiColompo ha effettuato il Flyby della Terra prima di dirigersi verso Mercurio, il più piccolo e inesplorato pianeta del Sistema Solare. Il satellite, nel continuare il suo viaggio, si dirigerà prima verso Venere ed arriverà a destinazione nell’orbita finale di Mercurio solo ad inizio 2026.

BepiColombo è stata lanciata il 20 ottobre 2018 dallo Space Center di Kourou, nella Guyana Francese. Si tratta di una missione congiunta tra l’Agenzia Spaziale Europea Esa e quella giapponese JAXA. Sotto la guida di ESA aiuterà la comunità scientifica a comprendere la formazione del Sistema Solare e dei pianeti terrestri. Mercurio è uno dei pianeti più vicini al sole e la storia della sua evoluzione è dunque uno dei tasselli fondamentali di un grande puzzle scientifico. Il satellite fornirà osservazioni complementari a quanto già rilevato dalla sonda Messenger, cercando di dare risposta a quesiti scientifici ancora aperti.

Il satellite dovrà sopportare temperature superiori ai 300°C, con escursioni locali sul riflettore dell’antenna che supereranno i 400°C. Tuttavia, l’elettronica e gli strumenti del veicolo spaziale dovranno operare a temperature che oscillano tra i 0° e i 40°. È stato pertanto necessario sviluppare materiali e dispositivi all’avanguardia tecnologica, specifici per tutti gli elementi esposti, quali i pannelli termici, il radiatore termico, le antenne e i meccanismi di puntamento.

A livello industriale, la missione è guidata da Airbus Defence & Space come contraente principale dell’Agenzia Spaziale Europea. Thales Alenia Space nel suo ruolo centrale ha coordinato il lavoro di 35 diverse società europee, sviluppando i sistemi di telecomunicazione, controllo termico e distribuzione dell’energia elettrica, insieme all’integrazione e al testing del Mercury Planetary Orbiter (MPO), del Mercury Transfer Module (MTM) e del satellite completo sino alla conclusione della campagna di lancio.

Thales Alenia Space ha inoltre fornito il Transponder per lo Spazio Profondo (DST) in  banda X e Ka, il computer di bordo, la memoria di massa e l’antenna ad alto guadagno, una parabolica orientabile di 1,1 metri da utilizzare per le comunicazioni satellite-terra, oltre che per l’esperimento di radio scienza della missione. Questa antenna a doppia banda deriva dall’antenna sviluppata per la missione Cassini-Huygens, un grande successo nell’avvicinarci a comprendere i misteri di Saturno.

I diversi team di Thales Alenia Space impegnati nella missione hanno anche fatto squadra con l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Università la Sapienza di Roma nello sviluppo di due payload scientifici: l’accelerometro ultra-sensibile ISA e l’esperimento di radioscienza MORE. Entrambi verranno utilizzati per lo studio del pianeta, così come per la conduzione di ulteriori test inerenti alla teoria della relatività di Einstein. Il Centro Europeo delle Operazioni Spaziali (ESOC) ha confermato che gli strumenti sono in ottime condizioni e pronti all’azione.

La manovra gravitazionale di oggi ha rallentato BepiColombo e diretto la sua traiettoria verso il centro del Sistema Solare, stringendo così la sua orbita intorno al Sole. Si è trattato dell’ultima volta che BepiColombo è stata vista da Terra.  Gli scienziati di missione hanno utilizzato il sorvolo per testare otto degli 11 strumenti a bordo del modulo orbitante, MPO (Mercury Planetary Orbiter), uno dei componenti europei della missione, che viaggia verso il pianeta più vicino del Sistema Solare insieme a MMO o “Mio” (Mercury Magnetospheric Orbiter della JAXA).

A causa della pandemia Covid-19, l’operazione è stata eseguita con un limitato numero di personale dal Centro Europeo Operazioni Spaziali (ESOC) dell’ESA, a Darmstadt, Germania, dove gli ingegneri devono attenersi alle norme di distanza sociale attualmente in vigore in tutta Europa. Insieme, i due orbiter aiuteranno gli scienziati a far luce sull’evoluzione di Mercurio, il meno esplorato dei quattro pianeti rocciosi nel Sistema Solare e quello più vicino al Sole.