Regno Unito, Leonardo integra elicottero e Uav

Di Luigi Romano

Pilotare un drone da un elicottero usando lo stesso cockpit, così da aumentare la consapevolezza dello scenario operativo e ridurre il carico di lavoro degli operatori a bordo. È la cosiddetta capacità di Manned-unmanned teaming (Mumt), che integra assetti pilotati e non per aumentare l’efficacia della missione, dimostrata nel Regno Unito per la prima volta da Leonardo.

IL PROGRAMMA

Il test si è svolto lo scorso 17 settembre nel Regno Unito, a Salisbury Plain, l’altopiano al centro dell’Inghilterra che include il maestoso sito di Stonehenge. Ha coinvolto un elicottero AW159 Wildcat di Leonardo in dotazione alle forze armate britanniche e un velivolo a pilotaggio remoto semi-autonomo fornito da Callen-Lenz Associates. È parte del programma “Army Warfighting Experiment 19” dell’Esercito di Sua maestà, pianificata e svolta dal Defence science and technology laboratory (Dstl), l’agenzia del ministero della Difesa impegnata nelle tecnologie disruptive.

IL TEST

Quella sperimentata rientra nelle operazioni Mumt, in cui si prevede che l’equipaggio di un velivolo pilotato controlli da remoto (cioè direttamente dal cockpit dell’elicottero) un velivolo Uav, “in modo analogo a quello che avviene normalmente per uno qualsiasi dei sensori installati a bordo”, spiega Leonardo. Il risultato è che l’equipaggio dell’elicottero pilota due assetti, con varie applicazioni possibili. E infatti, con l’integrazione dei due velivoli è stato possibile ridurre il carico di lavoro dei piloti, mettendoli in condizione di concentrarsi di più sulla missione, mantenendo al contempo il pieno controllo del velivolo a pilotaggio remoto.

LA TECNOLOGIA

Callen-Lenz Associates ha fornito un processore di tipo “Gateway” come interfaccia con il drone semi-autonomo. Leonardo, da parte sua, ha sviluppato una soluzione che permette all’equipaggio dell’elicottero Wildcat di controllare la rotta e il carico dell’Uav, quindi il suo comportamento in volo e i sistemi di missione installati sul velivolo a pilotaggio remoto, una capacità nota come “Livello di Interoperabilità 4”. È stata infatti impiegata un’interfaccia efficace attraverso il cockpit stesso dell’elicottero, in sostituzione dei più tradizionali sistemi che richiedono molto più impegno all’operatore.

LE MISSIONI

Tale combinazione elicottero-drone, aumentano alcune capacità rilevanti, come la consapevolezza dello scenario operativo, i tempi con cui si compiono tutte azioni e le manovre, l’efficacia operativa, la sicurezza, la composizione delle forze aeree, riducendo al contempo il carico di lavoro dei piloti e permettendo loro di concentrarsi sulla missione. Le operazioni Mumt aumentano così la capacità di supporto aereo in ambiente terrestre e marittimo, permettendo lo svolgimento di missioni estese e complesse con un mix di piattaforme e sistemi.

LE DICHIARAZIONI

“Il successo di queste prove evidenzia come Leonardo e il ministero della Difesa britannico stiano investendo insieme nel futuro dell’ingegneria nel campo dell’ala rotante nel Paese; dimostrano inoltre il valore di un approccio cooperativo di lungo periodo in termini di capacità di sviluppo”, ha detto Nick Whitney, managing director di Leonardo Helicopters nel Regno Unito. Bryan Finaly, technical partner presso il Dstl, ha parlato di “dimostrazione straordinaria”, nonché di “un passo fondamentale nella realizzazione di una capacità operativa Mumt efficace”. La capacità in questione, gli ha fatto eco il maggiore Benjamin Thomas del Dstl, “è senza dubbio in grado di rivoluzionare le operazioni aeree in ambiente terrestre, incrementando la consapevolezza della situazione campo e la sicurezza”.

BE TOMORROW 2030

Per l’azienda italiana, “la costante attività di sviluppo e integrazione di soluzioni all’avanguardia in tutti gli ambiti comprendenti sistemi a pilotaggio remoto, autonomi e semi-autonomi e le relative tecnologie, comprendenti anche le capacità Mumt, rappresenta uno degli elementi chiave del Piano strategico BeTomorrow 2030”, la roadmap presentata da Leonardo già prima della pandemia. Nel Regno Unito si punta a essere all’avanguardia nello sviluppo del volo verticale nel Regno Unito attraverso lo stabilimento di Yeovil, nel sud dell’Inghilterra. Il sito è l’unico a produrre elicotteri nel Paese e progetta e costruisce prodotti per il mercato nazionale e per l’export. In tal senso, le prove sulla capacità Mumt mostrano il crescente potenziale dell’AW159 Wildcat, presentato come “un vero moltiplicatore di forza nei moderni scenari operativi”.

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