A Rivolto rischieramento “nazionale” per l’F-35

Di Michela Della Maggesa

Quattro F-35A del 13° Gruppo Volo, in forza al 32° Stormo di Amendola, sono stati rischierati sull’aeroporto di Rivolto, sede del 2° Stormo per partecipare all’operazione Lighting.  Atterrati sulla base friulana nel primo pomeriggio di venerdì 8 giugno, i velivoli dell’Aeronautica militare hanno effettuato tutta l’attività pianificata grazie anche al supporto del personale dello Stormo e di un “advance team” arrivato da Amendola per la gestione delle aree aeroportuali dedicate al rischieramento.

L’attività addestrativa – fa sapere la Forza Armata – ha visto i piloti del 13° Gruppo rischierarsi per la prima volta su una base operativa italiana per esercitarsi sia al poligono elettronico “Polygone” di Bann, in Germania, sia con il sistema missilistico Spada in dotazione al Gruppo Missili del 2° Stormo. Decollando da Rivolto e sorvolando l’Austria e la Germania per giungere in area poligono, gli F-35 hanno effettuato una media di sei sortite di volo al giorno, ottenendo “importanti ritorni addestrativi”.

L’attività, mirata ad affinare le capacità di coordinamento per la conduzione di complesse operazioni di rischieramento come l’operazione Lightning, è risultata “oltremodo pagante” sia per i piloti e gli operatori Spada del 2° Stormo, sia per tutto il personale di supporto operativo e logistico dei due Reparti dell’Aeronautica militare (circa 70 persone) che ha operato in maniera congiunta.  L’esercitazione, che ha visto conseguire tutti gli obiettivi prefissati, ha rappresentato “un importante passo verso la Initial Operational Capability (IOC) del nuovo sistema d’arma” e si è conclusa nella giornata del 15 giugno con il rientro ad Amendola del personale e degli assetti del 32° Stormo.

Dal 1° marzo 2018, gli F-35 del 32° Stormo, prima base europea a ricevere il JSF, sono parte del dispositivo di Difesa aerea nazionale, in quanto inseriti operativamente a pieno titolo nel servizio di sorveglianza dello spazio aereo (SSSA).  L’USAF aveva dichiarato la Initial Operational Capability per la versione A del caccia ad agosto 2016, dopo l’operatività iniziale della versione B conseguita dal Marine Corp. A dicembre 2017, la IOC era stata poi dichiarata per gli F-35 “Adir” di Israele schierati sulla base di Nevatim e ad oggi i primi ad essere stati utilizzati in combattimento.  “La validazione di questa capacità – spiega l’Aeronautica, che ha in linea ad Amendola cinque F-35 operativi su allarme, con dotazioni convenzionali, le stesse dell’Eurofighter  – è stata ottenuta attraverso un complesso addestramento degli equipaggi e del personale tecnico del Reparto ed a seguito di numerosi test svolti con esito positivo in sinergia e coordinamento con gli altri Enti di Forza Armata preposti alla difesa aerea”.

Intanto, ha preso avvio a Cameri, sede della FACO (Final Assembly and Check Out) del JSF, l’assemblaggio del primo F-35 convenzionale destinato all’aeronautica olandese. Si tratta del nono velivolo F-35 del Paese, dopo che i primi otto esemplari, dei 37 caccia convenzionali in programma, sono stati prodotti da Lockheed Martin nello stabilimento di Fort Worth. In parallelo, sempre a Cameri, ha volato l’esemplare italiano AL-10, che verrà consegnato all’Aeronautica militare entro pochi mesi. Ad oggi l’Italia ha commissionato 15 F-35, tra velivoli in versione convenzionale e a decollo corto e atterraggio verticale.