Accordo Eda-Esa per la seconda fase del progetto DeSIRE, la guida a Telespazio

Di Michela Della Maggesa

Nuovo progetto europeo sui velivoli a pilotaggio remoto (Rpas). L’Agenzia spaziale europea (Esa) e l’Agenzia europea della Difesa (Eda) hanno raggiunto un nuovo accordo per supportare lo sviluppo di servizi governativi, istituzionali e commerciali provenienti da velivoli a pilotaggio remoto. In particolare, oggetto dell’accordo siglato il mese scorso è il progetto DeSIRE II, per il quale sono stati stanziati 2,6 milioni di euro. Il programma sarà guidato da un consorzio di imprese guidato da Finmeccanica-Telespazio, che farà da prime contractor e integratore di sistema. Il programma della durata di 18 mesi, utilizzerà un P.1HH HammerHead della Piaggio Aero che fungerà da test bed per lo sviluppo, integrazione e test di capacità pensate per permettere a questo tipo di velivoli di volare in sicurezza in spazi aerei non segregati, in supporto a missioni di monitoraggio ambientale, sorveglianza marittima o gestione delle emergenze.
L’iniziativa congiunta, punta a sperimentare capacità di comando e controllo (datalink) di tipo Satcom su diverse frequenze, mediante simulazioni, emulazioni e dimostrazioni in volo. DeSIRE II sarà inoltre supportato dagli utilizzatori finali (Guardia Costiera, Ceren e Armasuisse), al fine di consolidare i loro requisiti operativi per utilizzare i velivoli Rpas in spazi aerei non segregati. I risultati che arriveranno da questa campagna dimostrativa verranno distribuiti per supportare i processi di standardizzazione e regolazione europei in questo ambito, specialmente – fa sapere Eda – nella definizione, da parte delle autorità regolatorie competenti, dei “futuri datalink di comando e controllo a base satellitare”. Questo progetto segue una prima fase dimostrativa DeSIRE, guidata dalla spagnola Indra dal 2011 al 2013 e culminata in una serie di campagne in volo, che hanno dimostrato la capacità dei velivoli a pilotaggio remoto di utilizzare link satellitari per condividere in sicurezza lo spazio aereo con altre piattaforme. Dei 2,6 milioni di euro stanziati, 1,2 milioni di euro saranno messi a disposizione dall’Agenzia Esa, 600.000 euro dall’Eda e 800.000 dal consorzio industriale a guida italiana, composto oltre che da Telespazio, da e-Geos, Selex ES, Piaggio Aero, ViaSat, Skyguide e Aedel Aerospace GmbH.
L’Agenzia europea per la Difesa sta portando avanti diversi programmi aventi ad oggetto i velivoli a pilotaggio remoto, dove l’Italia ha un ruolo di primo piano, come il Midcas (Mid Air Collision Avoidance System). Il progetto, a cui partecipano 5 nazioni, ha l’obiettivo di realizzare un prototipo pre-ingegnerizzato di sistema Sense & Avoid per Uav e di dimostrare in volo, la sicurezza, l’efficacia e la compatibilità con le regole del traffico aereo civile. Recentemente il sistema ha completato a Grazzanise una campagna di prove, cominciata nel 2014, integrato su uno Sky-Y di Finmeccanica-Alenia Aermacchi. L’Italia sta inoltre fornendo il proprio supporto ad un altro programma Eda, il Neuron (dimostratore tecnologico di tipo Ucav), in questo momento impegnato in una campagna di prove in volo sulla base dell’Aeronautica Militare di Decimomannu. “Questo sistema – ha spiegato in un’intervista ad Airpress il generale Francesco Langella, direttore della Direzione degli Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità – servirà a verificare che determinati concetti siano validi e a trarre spunti importanti per il futuro”. Notizia di pochi giorni fa infine Francia, Germania e Italia hanno firmato un accordo per l’avvio dello studio di definizione di un nuovo velivolo europeo non pilotato, il cosiddetto Male 2020, dove è atteso il coinvolgimento dell’Eda sotto il profilo dell’airworthiness, così come l’adesione di altri Paesi. I Rpas sono macchine “che richiedono una grossa verifica delle capacità di comando e controllo, con software e data link estremamente sofisticati, che devono garantire il pieno controllo del sistema da terra, anche in caso di degradamenti”.