L’ “Airbus dei Mari”, quell’unico soggetto pronto ad unire Fincantieri e Naval Group, per competere in tutto il mondo nel settore della cantieristica militare e che avrebbe dovuto prendere le mosse dopo la firma dell’accordo tra Fincantieri per l’acquisto del 51% di STX (50%, più un prestito dell’1% da parte dello Stato francese), subisce un secco rallentamento, dopo la decisione della Commissione europea, sollecitata da Francia e Germania, di voler esaminare un’acquisizione che potrebbe nuocere alla concorrenza “a livello europeo e mondiale”.
“La Commissione europea – si legge in una nota – ha accolto la domanda presentata da Francia e Germania che la invitavano a esaminare alla luce del regolamento sulle concentrazioni la proposta di acquisizione di Chantiers de l’Atlantique (cantieri STX, ndr) da parte di Fincantieri”. Secondo alcune notizie di stampa di queste ore, che citano fonti francese e tedesche, la Commissione ritiene che l’operazione “potrebbe nuocere in misura significativa alla concorrenza nel settore della costruzione navale, in particolare per quanto riguarda il mercato mondiale delle navi da crociera”.
L’accordo tra Italia e Francia, che ha come protagonista il gruppo cantieristico navale triestino, era stato raggiunto circa un anno fa, dopo lunghi negoziati e diverse visite a Roma di politici francesi. Fincantieri, che attende ora l’esito dell’imminente istruttoria, non ha rilasciato dichiarazioni. La comunicazione di Bruxelles chiarisce che la Francia, seguita dalla Germania, ha presentato alla Commissione una “domanda di rinvio” che “permette a uno o più Stati membri di chiedere all’Antitrust europea di esaminare una concentrazione che, pur non rivestendo una dimensione europea, incide sugli scambi all’interno del mercato unico e rischia di incidere in misura significativa sulla concorrenza nei territori degli Stati membri che presentano la richiesta”. Intanto i Chantiers de l’Atlantique sono tornati di proprietà statale, in una nazionalizzazione che doveva rappresentare solo una parentesi, in attesa che l’accordo avente ad oggetto la cantieristica civile tra Fincantieri e STX diventasse esecutivo.
“Abbiamo intrapreso un percorso di sviluppo che passa attraverso un processo di consolidamento della cantieristica europea, indispensabile, a mio avviso, per rafforzare la leadership mondiale dell’industria europea nei settori a più alto valore aggiunto e per meglio fronteggiare i grandi operatori, in particolare asiatici, che si affacciano sui mercati internazionali”. Dichiarava l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, nel 2017. L’accordo firmato lo scorso anno puntava a facilitare la creazione di un’industria cantieristica europea più efficiente e competitiva, con l’ obiettivo “condiviso”, sottolineava Bono, “di perseguire una solida alleanza tra i due Paesi sia nel settore civile che militare”.
L’idea era, ed è, quella di unire le attività ed i punti di forza di Fincantieri, Naval Group e STX France per creare il primo esportatore a livello mondiale nei mercati dei mezzi civili e militari con una forte presenza nei sistemi e componenti. L’entità che si verrebbe a costituire è, infatti, basata sull’eccellenza cantieristica italiana e francese, “in grado di garantire – spiega il gruppo triestino – significative prospettive di crescita per il futuro, dati i successi fino ad ora raggiunti dalle suddette aziende in tutto il mondo.
La notizia arriva poco dopo l’ultimazione dell’offerta da parte di Fincantieri e Leonardo per la commessa brasiliana da 1,6 miliardi di euro per quattro nuove corvette classe Tamandaré. Secondo quanto riportava pochi giorni fa il Sole 24 Ore, la proposta di Fincantieri prevede il contributo di Leonardo come fornitore del sistema di combattimento integrato e come design authority dello stesso. Con Leonardo Fincantieri gareggia anche in Romania, dove servono quattro corvette di nuova costruzione e l’ammodernamento di due fregate. In corsa ci sono anche i francesi e i tedeschi.