Divisa in tre gruppi, la scuola di volo di Lecce-Galatina, sede del 61° Stormo, rappresenta oggi per diversi aspetti lo stato dell’arte per l’addestramento militare, tanto che al suo interno sono presenti, oltre ad allievi e istruttori della Forza Armata, militari provenienti da Argentina, Austria, Francia, Grecia, Kuwait, Olanda, Polonia e Singapore, mentre si sta lavorando ad accordi con Arabia Saudita e Qatar. In tema di addestramento, molte cose sono cambiate nel 2014, con l’introduzione dell’iter differenziato (ITS), che ha rivoluzionato l’intero sistema addestrativo dell’AM, con notevoli vantaggi qualitativi ed una significativa riduzione dei costi. “Mentre prima – spiega il colonnello Paolo Tarantino, comandante del 61° Stormo – esisteva in Forza Armata un iter generalizzato, dove tutti facevano lo stesso tipo di addestramento, indipendentemente dall’aereo sul quale andavano poi ad operare, adesso è previsto un addestramento differenziato, in funzione del velivolo finale”.
Con la messa a punto del nuovo iter, che ha coinciso con l’arrivo sulla base del velivolo M-346, che a fine 2016 sostituirà l’MB339CD nella quarta ed ultima fase dell’iter addestrativo – la più spinta ed orientata all’addestramento pre-operativo dei piloti selezionati per la linea aerotattica – l’aereo viene utilizzato per validare i concetti acquisiti a terra, grazie a simulatori di ultima generazione, che permettono all’allievo di operare in scenari difficilmente replicabili in aria. Il 60% del Sillabus infatti oggi viene fatto al simulatore, che ha drasticamente ridotto il numero di sortite necessarie ad arrivare alla piena capacità operativa (OCU). “Il 346 – ha detto Tarantino – è parte di un circuito complesso, specie all’interno della GBTS (la struttura da dove viene gestito il segmento di terra di tutta l’attività di Fase 4, ndr), dove i nostri sistemi offrono all’allievo la possibilità di confrontarsi con scenari sempre più complessi. Si parte dal prendere familiarità con il velivolo, fino ad arrivare al simulatore Full Mission, che lavora in network con gli altri simulatori e con il velivolo stesso (tramite tecnologia LVC – Live Virtual and Constructive, ndr). Il mix di tutti questi elementi rende il nostro un corso all’avanguardia nel panorama mondiale. In tema di addestramento nessuna Forza Armata in questo momento è più avanti di noi”. A quasi due anni di distanza i ritorni sono tangibili. “Alla sua prima missione su 346 (alcuni 346 del 61° erano in questi giorni impegnati in una esercitazione a Decimo, ndr) sembrava che uno dei nostri allievi avesse già alle spalle molte ore di volo”. Aggiunge il comandante. Galatina ha anche altri vantaggi, incluso uno spazio aereo vasto e non congestionato dal traffico civile e la vicinanza con le basi di Gioia del Colle, dove sono presenti gli Eurofighter, e di Amendola, dove arriverà l’F-35.
Ma come avviene l’addestramento a Lecce? Core business del 61° Stormo sono le Fasi 2, 3 e 4 dell’intero iter, mentre la prima si svolge al 70° Stormo di Latina, dove si consegue il brevetto di pilota sull’SF-260. In particolare, al termine della Fase 2, ora fatta su 339A, ma dal 2018 sull’addestratore M-345 HET, si decide la linea di destinazione del pilota: caccia (Lecce), linee di supporto (Pratica di Mare), elicotteri (Frosinone) e APR (attualmente i futuri piloti di velivoli unmanned dell’AM si addestrano in New Mexico, ma in futuro lo faranno ad Amendola, dove ci sarà una scuola dedicata). Le fasi 3, tattica, e 4, avanzata, per i piloti destinati alle sole linee aerotattiche sono attualmente svolte su MB-339CD e M-346. Ogni fase dura circa 7 mesi e necessita di un numero variabile di sortite. La Fase 2 comporta 72 sortite e 33 sessioni al simulatore. Nella Fase 3 le sortite diventano 73 e le ore passate a terra 145, mentre per completare la Fase 4 servono 110 sessioni al simulatore e 76 missioni in volo, 13 delle quali eseguite con il velivolo in funzione “Aggressor”. In quest’ultima Fase, tagliata per addestrare i piloti di caccia di quarta e quinta generazione, l’attività è incentrata sull’acquisizione dei principi base dell’impiego operativo dei caccia nei contesti aria-aria e aria-suolo. Le missioni eseguite garantiscono agli allievi adeguate capacità in tutti i contesti, dal rifornimento in volo, allo sgancio di armamento, operazioni di close air support comprese.
Il nuovo iter messo a punto per andare incontro alle nuove esigenze dell’Aeronautica Militare, presenta un altro indiscutibile vantaggio. Il suo approccio modulare è decisamente “spendibile” verso l’esterno in maniera differenziata, ovvero le altre nazioni presenti a Lecce (in questo momento su 46 allievi piloti presenti la metà sono stranieri) possono decidere di usufruire di singole Fasi, a seconda delle necessità. Gli istruttori AM hanno un background di assoluto livello, conseguito nelle più prestigiose scuole di volo internazionali. Arrivano direttamente dai reparti operativi ed hanno alle spalle una media di oltre 2.000 ore di volo. Sono stati loro a contribuire alla messa a punto dei Sillabi di Fase 2, 3 e 4, considerati ad oggi i più avanzati al mondo. In questo momento sono presenti a Lecce sei 346 ed altri tre arriveranno entro la fine del 2016. Ad utilizzare l’addestratore avanzato di Finmeccanica, italiani, polacchi e olandesi, ma le richieste da parte delle aeronautiche straniere continuano ad arrivare. “Purtroppo – ha detto in proposito Tarantino – il numero di macchine presenti a Galatina e le infrastrutture a disposizione non ci consentono di ospitare tutti quelli che vorrebbero venire, perché come ha detto il capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, generale Preziosa, ogni volta che si affronta il discorso Lecce, c’è la fila”!