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È mancata oggi, a Roma, Maria Fede Caproni, figlia del pioniere dell’aeronautica Gianni Caproni, animatrice d’infinite iniziative culturali, nota in tutto il mondo per il dinamismo che l’ha contraddistinta sino all’ultimo.

Dopo l’Accademia d’Arte, si consacrò al museo fondato dalla madre Timina, riaprendo l’esposizione di velivoli storici nella sede di Vizzola Ticino, ampliandone l’attività ben oltre i confini del museo aziendale. Sposò l’economista Pietro Armani, professore di economia e a lungo vice presidente dell’IRI e poi senatore, dal quale ebbe tre figli; il maggiore, Gianni Armani, è oggi presidente dell’ANAS.

Con il costante supporto del fratello Giovanni, Maria Fede Caproni raccolse infinite testimonianze materiali e documentarie della storia dell’aviazione, salvando aeroplani che rischiavano di scomparire per sempre. Questo immenso patrimonio è oggi in parte esposto presso il Museo Caproni di Trento, grazie all’accordo raggiunto con la Provincia Autonoma quando lo stabilimento di Vizzola passò al gruppo Agusta. Per ironia della sorte, vent’anni dopo negli storici hangar aprì il Parco-Museo di Volandia, che ospita un’altra cospicua parte della collezione.

Personalità ubiqua nell’ambiente aeronautico italiano, sedette a lungo nel consiglio dell’AIAD e nei probiviri dell’Aero Club d’Italia. Nel 2015 ha raccontato la sua vita nel libro-intervista Senza Cozzar Dirocco, premiato dall’Associazione Arma Aeronautica al IX Premio Letterario Aerospaziale.

Le esequie si svolgeranno l’8 novembre presso la basilica di San Lorenzo fuori le mura.