Aerosekur punta sul DAC

Di Gianfranco Apuzzo

“Air is a strong material” è lo slogan attraverso il quale il Presidente Silvio Rossignoli richiama l’attenzione sull’importanza dell’aria in quanto materiale robustissimo. La missione di Aerosekur é proteggere le persone e le cose attraverso l’aria. “Aria”, continua il numero uno dell’azienda, “ vuol dire sicurezza e Aerosekur la utilizza in modo sapiente progettando e producendo strutture flessibili utili per le attività di manutenzione su veicoli sia civili che militari nonché galleggianti di emergenza e tecnologie simili impiegabili anche nello spazio”. Aerosekur è una realtà piccola ma smart, circa 230 dipendenti e diversi stabilimenti tra Lazio, Piemonte, Liguria e di recente anche in Campania, a San Pietro Infine, nell’alto casertano. In questo sito, inaugurato in presenza del sottosegretario alla Difesa, Gioacchino Alfano, di Giuseppina Picierno, del presidente dell’Asi, Roberto Battiston e del presidente del Cira Luigi Carrino, sono prodotte strutture pneumatiche tra cui quelle a supporto del programma JSF, in cui Aerosekur è partner di primo livello di Northrop Grumman. Il progetto, finanziato dal DAC attraverso il MIUR, si chiama MAVER, ha una durata di 33 mesi e vede coinvolti altri soggetti quali Atitech, Software Design, Neatec e altre società facenti parte del consorzio CAMA e con la collaborazione delle Università del Sannio e di Napoli Partenope.
Come spiega l’ing. Damiano Simone, attraverso uno studio di fattibilità e progettazione di uno schelter gonfiabile per attività di manutenzione e la realizzazione di un dimostratore tecnologico, sarà possibile, entro giugno 2016, realizzare una serie di enclosure modulari (localized enclosure). Il risultato sarà un hangar autoconfigurabile composto da tubolari interconnessi che, attraverso unità di gonfiaggio, si solleva fino a coprire integralmente l’aeromobile. L’hangar è inoltre dotato di unità (ecu) di trattamento dell’aria per riscaldamento, refrigerazione e filtraggio al fine di creare le condizioni interne ottimali per effettuare le attività di manutenzione senza alterare le resine ed altre componenti delle aerostrutture. L’azienda produce anche sistemi di galleggiamento per gli elicotteri come airbag e zattere di emergenza gonfiabili, di recente testati su AW 189, e tecnologie molto avanzate per il rientro atmosferico. Per quanto riguarda lo spazio, le tecnologie sviluppate da Aerosekur sono in grado di coprire tutti e tre gli stadi: rientro, discesa e atterraggio planetari mediante airbag ventati che assorbono l’urto attraverso valvole che si aprono in maniera selettiva in base alla superfice di atterraggio.
Un ulteriore contributo è stato fornito al programma di esplorazione Exomars e al recupero di spaceplanes in mare come IXV, nonché allo sviluppo di scudi termici che resistono fino a 1300 gradi e moduli abitativi per lo spazio in partnership con Esa , Thales Alenia Space e Politecnico di Torino. Ma le sfide maggiori riguardano l’agricoltura spaziale mediante greenhouse gonfiabili e lo sviluppo di piattaforme stratosferiche (dirigibili a idrogeno) sospese a 20 mila metri e dotate di film fotovoltaici per missioni di lunga durata e a impatto economico più contenuto.