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Quello spaziale è un settore di eccellenza, storicamente competitivo per il Paese, che però non riesce più “a fare sistema”. Una tendenza che la titolare del Miur vuole invertire. Ecco le sue proposte annunciate ieri al Tempio di Adriano a Roma, durante il convegno “Lo Spazio vitale per l’Italia”, organizzato dalla rivista Airpress
Questo articolo è stato pubblicato oggi sul quotidiano Il Tempo
Budget, regole e persone“. Sono queste le tre parole d’ordine sulle quali bisogna impostare le politiche nazionali relative alla ricerca, anche nel settore specifico dell’aerospazio. È il messaggio lanciato dal ministro dell’Università e della ricerca, Stefania Giannini, dal Tempio di Adriano, dove ieri si è tenuto il convegno “Lo Spazio vitale per l’Italia”, organizzato dal mensile Airpress.
Un evento moderato da Paolo Messa, durante il quale sono intervenuti la giornalista Maria Latella, il presidente e amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia, Elisio Prette, L’ad di Telespazio, Luigi Pasquali, il direttore dell’agenzia Unoosa delle Nazioni Unite, Simonetta Di Pippo e il commissario dell’Asi, Aldo Sandulli. Presenti anche le Forze Armate, con il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare, Generale Pasquale Preziosa.
A concludere l’incontro proprio la titolare del Miur del governo Renzi, che dopo aver annunciato la nomina a breve del nuovo presidente dell’Agenzia spaziale italiana ha ribadito la necessità di programmare gli investimenti, per dare corso a una politica che coniughi conti in ordine con le esigenze di una nazione come l’Italia che deve avere una proiezione internazionale, come ha spiegato Di Pippo, dal suo osservatorio dell’Onu: “L’Italia ha grandi eccellenze, che devono però essere valorizzate e messe a sistema”.
Sul fronte del budget, ha spiegato il ministro, “bisogna arrivare a una programmazione di lungo respiro, stabilendo cosa vogliamo fare nei prossimi cinque anni“. In tema di regole, è necessario agire nell’ottica della “razionalizzazione e dell’aggregazione del settore della ricerca“. Quanto, infine, alle persone, “l’Italia deve iniziare a offrire condizioni, non solo salariali, ma di lavoro in generale competitive, così da attrarre i ricercatori stranieri e da invogliare questi ultimi, oltre che i propri, a rimanere”.
Un piano che il ministro Giannini intende attuare strutturando una programmazione che non potrà che avvenire di concerto tra i ministeri dell’Economia e dello Sviluppo economico; lanciando qualche nuova iniziativa, come una “Biennale” che metta insieme “tutti gli attori, pubblici e privati” della ricerca per rilanciare l’Italia in questo settore, soprattutto nell’ambito di Horizon 2020; e, in parallelo, scorporando la spesa destinata proprio alla ricerca dal comparto della Pubblica amministrazione e dai suoi vincoli.
Parole in sintonia con quelle degli altri relatori presenti, in particolare di due player come Thales Alenia Space e Telespazio, joint venture tra il gruppo italiano Finmeccanica e i francesi di Thales, che hanno chiesto maggiore attenzione da parte del mondo politico, con il commissario dell’Asi, Aldo Sandulli, sulla medesima lunghezza d’onda: “Gli investimenti degli scorsi anni – hanno ribadito – non devono andare dispersi“.
A loro è arrivata la rassicurazione del ministro Giannini, che ha risposto così ad alcune preoccupazioni emerse durante il dibattito. Il programma COSMO-SkyMed – che è a corto di risorse e attende di essere rifinanziato, assieme ad altri progetti -, ha detto la titolare del Miur, “è uno dei grandi progetti nazionali che fa parte delle linee strategiche del nostro Paese”.
Infine un auspicio “rosa” dalla giornalista Maria Latella: “Spero che in futuro sempre più donne si avvicinino e siano coinvolte nel mondo scientifico. Dal loro contributo passa un pezzo importante del progresso tecnologico dell’Italia”.