No ai tagli selvaggi nel settore Difesa

Di Michele Pierri

L’indagine conoscitiva della commissione Difesa della Camera sui sistemi d’arma è pronta e sarà presentata ufficialmente domani a Montecitorio dal presidente della commissione stessa, Elio Vito, il quale ha chiamato ad intervenire Claude France Arnould, direttore esecutivo dell’Agenzia europea per la Difesa, Mariangela Zappìa, ambasciatore e rappresentante permanente d’Italia presso il Consiglio Atlantico e Stefano Silvestri, past president dell’Istituto Affari Internazionali. Una occasione, spiega Vito, per sottolineare come “il ruolo di controllo ed indirizzo delle Camere sulle spese per la Difesa” sia “centrale” per assolvere alle esigenze di sicurezza in un mondo in cui le tensioni non diminuiscono.
Proprio in ossequio al Parlamento che con tre mozioni su quattro aveva impegnato il Parlamento a dare continuità al programma internazionale Jsf, l’Italia ha dato corso agli impegni già stipulati nel 2013, procedendo all’acquisto di alcune parti strutturali del settimo ed ottavo F-35. Una scelta che non aggiunge nulla a quanto precedentemente concordato, ma che rafforza la credibilità del Paese. La conferma degli impegni presi consente infatti di non chiudere lo stabilimento Faco di Cameri ed anzi consolida le possibilità di massimizzare il ritorno economico, anche in vista di nuove commesse internazionali.
Impegno ribadito ieri a Roma dal ministro Roberta Pinotti, che dopo l’incontro con gli studenti dell’Università Cattolica ha scelto i giovani professionisti di Agol per parlare di futuro della Difesa e della sicurezza dei cittadini. “Non dobbiamo domandarci solo cosa tagliare della Difesa, ma anche cosa questa dà al nostro Paese”. Giusto gioire del successo di Samantha Cristoforetti, prima donna italiana approdata nello spazio a bordo dell’Iss, oppure emozionarci per il ricovero in Italia di un volontario di Emergency malato di Ebola ma, ha spiegato la Pinotti, non possiamo ignorare che entrambi questi fatti “non sarebbero stati possibili senza il contributo essenziale dell’Aeronautica Militare”. Attenzione, dunque, a usare le forbici senza troppa cautela. Meno sprechi, sì, ma salvaguardando quel che di buono c’è.