“Normalmente bisogna essere in due per ballare il tango, in quella siamo in tre”. Questo quanto dichiarato da Tom Enders, numero uno di Airbus Group, a proposito della joint venture missilistica Mbda, in occasione della presentazione del bilancio del gruppo aerospaziale, avvenuta lo scorso 27 febbraio. La dichiarazione del ceo, che ha tra l’altro annunciato “un’ulteriore rimodulazione del portafoglio difesa”, arriva dopo le indiscrezioni del Sunday Times del mese scorso, che davano Airbus Group intenzionato ad acquisire la quota italiana, quindi la maggioranza, in Mbda.
Stando a quanto riportato dalla stampa, Enders per il 2015 si aspetta di avere “buone discussioni”, riguardo le attività che Airbus Group ha in comune con Finmeccanica, su tutte quelle riguardanti Mbda, in cui la holding di piazza Montegrappa detiene il 25% e Atr, posseduta al 50% da entrambi i gruppi. Quanto riportato è in linea con quello che l’amministratore delegato di Finmeccanica, Moretti, aveva dichiarato in occasione della presentazione del piano industriale, ovvero che l’attività missilistica andava “necessariamente rivista”, nonostante gli ottimi risultati che Mbda (dove Airbus Group ha il 37,5%, così come la britannica Bae Systems) macina ogni anno.
La questione coinvolge molto da vicino anche Atr – leader mondiale nella produzione di aerei regionali turboprop – di cui Moretti vorrebbe il controllo totale. Secondo molti, il 25% di Mbda potrebbe essere ceduto ad Airbus Group in cambio del controllo di Atr, anche se passi concreti in tal senso ancora non ce ne sono. Come noto Finmeccanica, che ha appena chiuso il “dossier Ansaldo”, con la vendita ai giapponesi del segmento ferroviario, ha deciso di concentrarsi sui settori core: aerospazio, difesa e sicurezza e di rivedere la propria partecipazione nelle joint venture. Un eventuale accordo su Mbda, potrebbe fruttare a Finmeccanica circa 700 milioni di euro.