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Cambio in corsa per l’A400M. Airbus Defence and Space ha nominato Fernando Alonso, 58 ani, responsabile velivoli militari al posto di Domingo Ureña-Raso, che ha rassegnato le dimissioni. Dal 2007 a capo delle operazioni test in volo, A350XWB compreso, Alonso ha una profonda conoscenza dei velivoli militari, compreso l’A400M, programma che sarà oggetto di una profonda ristrutturazione, management compreso, a seguito dei nuovi ritardi che recentemente hanno afflitto il programma. La responsabilità di tutte le attività industriali connesse al velivolo passerà ora nella divisione “organizzazione operazioni”, capeggiata da Pilar Albiac-Murillo, mentre Rafael Tentor si occuperà di consegne e rapporti con i clienti.
“Mi aspetto che il nuovo team trovi rapidamente soluzioni alle problematiche che si sono presentate”, ha detto Bernhard Gerwert, ceo Airbus Defence and Space, spiegando come l’aereo sia già stato impiegato in operazioni militari (dalla Francia, ndr) e che costituirà un “asset strategico per ogni nazione che lo avrà in linea”. I problemi maggiori, stando a quanto riferito dallo stesso costruttore, riguardano ramp-up di produzione e integrazione delle capacità militari, per la quale “non sono stati conseguiti i risultati che ci si aspetta da noi”. “Siamo consapevoli – ha concluso Gerwert – della necessità dei nostri clienti di ricevere l’aereo nel più breve tempo possibile”.
In particolare, i ritardi riguardano il sistema di carico a terra; le capacità di rifornimento aereo, i relativi pods saranno integrati dopo la certificazione, nella seconda metà del 2015 e i sottosistemi di difesa aerea. Intanto l’attività in volo per l’acquisizione di queste capacità procede, in vista di arrivare, nel 2018 – ritardi permettendo – all’integrazione sulla piattaforma di capacità aggiuntive, come da contratto. “Le nostre attività con Occar (l’agenzia governativa che la responsabilità della gestione dell’intero programma) vanno avanti – fa sapere Airbus -, e presto comunicheremo ai Paesi partner la riprogrammazione delle consegne”.
Poco tempo fa, Airbus era stata attaccata duramente dalla Germania a proposito di questo programma. La Difesa aveva accusato il costruttore di “avere seri problemi sulla qualità del prodotto”, invitandolo a fare ogni possibile sforzo per minimizzare gli impatti delle ridotte prestazioni e delle mancate consegne sulle forze armate. “La situazione è seria, ma non drammatica”, ha detto il numero uno di Airbus Group, Tom Enders, che il prossimo 27 febbraio, in occasione della presentazione dei risultati 2014, quantificherà anche da un punto di vista finanziario le conseguenze di questi ultimi ritardi. Penali comprese.
Il quadrimotore, costo del programma oltre 20 miliardi di euro – ha ordini per 174 velivoli, da parte di 7 Paesi Nato (Francia, Regno Unito, Germania, Spagna, Belgio, Lussemburgo e Turchia), a cui si aggiunge la Malesia. Ad oggi gli A400M consegnati sono 11: 6 alla Francia, uno alla Germania, due al Regno Unito (che ne aspettava altri 5 quest’anno per dichiarare l’operatività iniziale) e due alla Turchia.