Airbus Helicopters: “Siamo gli unici ad avere la capacità di investire in Polonia”

Di Michela Della Maggesa

“Airbus è l’unico gruppo ad avere il desiderio e le capacità di investire in Polonia, a beneficio di tutto il tessuto industriale. Le altre società europee sono troppo piccole (rispetto a noi, ndr), mentre i grandi player internazionali non sono affatto interessati a stabilire una cooperazione internazionale dello stesso livello”. Così, il numero uno di Airbus Helicopters, Guillaume Faury, in conferenza stampa a Kielce – dove è in svolgimento il salone MSPO dedicato alla difesa –, a proposito della strategia di Airbus Group riguardo il Paese, dove il costruttore è intenzionato non solo ad uscire vincitore con il suo Caracal dalla competizione per il nuovo elicottero multiruolo destinato alle Forze Armate di Varsavia, ma anche a considerare il Paese (che ha in programma altre acquisizioni militari) come qualcosa di più rispetto ad un semplice cliente.
“Siamo fiduciosi di firmare il contratto che copre l’acquisto di 50 elicotteri H22M Caracal (16 in versione trasporto/ multiruolo e 34 per missioni speciali, ndr) entro fine anno”. Ha spiegato il ceo. Il Caracal era stato preselezionato dalla Polonia ad aprile di quest’anno e a “breve inizieranno le discussioni riguardo il pacchetto di offset che Airbus vuole offrire a Varsavia”. Tra le proposte che il gruppo ha già fatto al Paese la costruzione di uno stabilimento (final assembly line) per il Caracal nella città di Lodz, in partnership con l’industria polacca WZL-1. “Vogliamo fare sempre più affidamento sull’industria polacca”, ha detto Faury, spiegando come Airbus Group veda il Paese sempre più importante per design e progettazione ingegneristica.
A ricorrere contro la decisione della Polonia riguardo la scelta del l’H22M, PZL Swidnik, controllata di Finmeccanica-AgustaWestland, con la quale era stato proposto alla difesa l’AW149. “L’unico elicottero – aveva detto il ceo di AgustaWestland, Daniele Romiti a giugno scorso – di nuova generazione proposto per la competizione”. “Investire su vecchie piattaforme non ha senso”, aveva aggiunto Romiti, spiegando come il Caracal abbia già un successore, l’X6. “Siamo convinti che nel bando ci siano state delle irregolarità, a danno delle Forze Armate e dei contribuenti”, aveva fatto sapere invece PZL Swidnik, dopo l’esclusione dalla gara da oltre 2 miliardi di euro.
La gara è molto importante per Finmeccanica-AgustaWestland, che con la Polonia ha da tempo importanti collaborazioni industriali in essere. “Se non ci saranno cambiamenti saremo costretti a rivedere la nostra strategia nel Paese”, ha detto Daniele Romiti, pur ribadendo l’importanza, specie nel lungo termine, dello stabilimento in loco di AgustaWestland come centro di produzione di componenti. “Forse dovremo ridimensionare e riorientare la missione di Swidnik. Se la Difesa non ha bisogno dei nostri prodotti, non c’è ragione di mantenere le capacità di progettare nuove piattaforme”.
L’azione legale sembra non intimorire affatto Airbus Helicopters, che ha spiegato come la stessa tattica sia già stata adottata nel 2008 quando era stata persa una gara (vinta poi da Eurocopter) per la fornitura alla Polonia di eliambulanze. “La Difesa e Airbus Helicopters hanno agito in modo professionale – ha detto Faury -, hanno lavorato nel rispetto della legge e siamo fiduciosi che andremo avanti con o senza le proteste di AgustaWestland”. Alla Polonia Airbus Group sta proponendo anche il Tiger per rimpiazzare i suoi elicotteri russi, circa una trentina, nell’ambito del Kruk program. “Anche per questo abbiamo progetti convincenti”. Ha detto Faury.