Hub, contenitore, vetrina, punto di incontro, manifestazione circolare: così è stata presentata Seafuture, in programma dal 19 al 23 giugno presso la Base Navale della Spezia. Seafuture è organizzato da IBG congiuntamente ad AIAD, Regione Liguria, Blue Hub, Azienda Speciale della Camera di Commercio delle Riviere di Liguria con la collaborazione della Marina Militare. A fare gli onori di casa l’Ammiraglio Giorgio Lazio, Comandante del Comando Marittimo Nord, che ha evidenziato l’importanza del contributo nazionale su tecnologia e sicurezza nel contesto internazionale, sottolineando poi quanto sia significativo che un evento di questa portata si tenga alla Spezia: una “periferia di qualità” per la presenza delle maggiori realtà industriali e di ricerca in ambito marittimo e navale; Seafuture è quindi anche occasione di sviluppo per il territorio. I numeri di questa sesta edizione vedono oltre 40 Marine straniere, 1500 incontri bilaterali tra aziende e delegazioni e tra aziende stesse, 28 tra conferenze, seminari e workshop dalle tematiche più tecniche a quelle più strategico politiche, come l’evento dedicato alla nuova frontiera industriale africana. “Parlare di mare ci fa bene”, ha spiegato il Contrammiraglio Gianfranco Annunziata, Vice Capo III Reparto Stato Maggiore della Marina e project officer di Seafuture, “occorre “promuovere la ‘marittimità’”, concetto non così scontato nonostante la centralità di questo tema per l’Italia. Per fare ciò è necessario potenziare la diplomazia navale e rafforzare le relazioni internazionali”. Agli ospiti stranieri verranno mostrati esempi dell’eccellenza tecnologica e manifatturiera dell’industria navale italiana come le navi Euro, Aviere, Driade che condurranno attività dimostrative in mare, mentre la maggior parte delle conferenze della ricca parte congressuale si terranno a bordo della FREMM Fasan e della storica Amerigo Vespucci. Gli sponsor, tra cui Leonardo, Mbda ed Elettronica, hanno sottolineato come il modello di sistema Italia abbia riscosso successo in tutto il mondo, con 150 Paesi utilizzatori di prodotti tecnologici ad alta capacità creati da questo colosso che conta 45mila dipendenti (di cui 29mila in Italia e 2.500 in Liguria nelle sedi della Spezia e Genova) e che investe l’11% per cento dei ricavi in ricerca e sviluppo.