Alitalia starebbe trattando per non rimanere fuori dagli accordi con gli alleati. L’ex compagnia di bandiera italiana non è infatti inclusa nella proposta di rinnovo della joint venture transatlantica depositata il 20 luglio scorso alle autorità americane da Air France-KLM, Delta e Virgin Atlantic, che vorrebbero dare vita ad una nuova partnership sul modello di quella attuale. “Speriamo di continuare a cooperare in futuro con Alitalia – si legge nel documento ripreso dalla stampa inviato all’US Department of Transportation -. Tuttavia la compagnia è in fase di ristrutturazione, attraverso un processo di bancarotta, e il suo futuro è incerto”.
La partnership che ha riunito in un unico accordo quelli separati tra Air France, Delta e KLM da un lato e tra Delta e Virgin Atlantic dall’altro era stata creata nel 2017. Secondo i vettori interessati l’alleanza, che contemplava anche Alitalia, genererà benefici per 85 milioni di dollari annuali e permetterà ai vettori di competere con altre realtà simili, come quella guidata da American Airlines, che domina il mercato anglo-americano ed include British Airways, Iberia e Finnair.
La decisione, scrive il Corriere della Sera, si è resa necessaria “per l’assetto azionario (Delta detiene il 49% di Virgin e Air France-KLM il 31%), per rispondere all’aggressività delle low cost di lungo raggio come Norwegian e Wow e – viste le incertezze su Alitalia – per andare avanti senza per adesso anche per evitare sorprese come una cessione a Lufthansa”.
Recentemente, Delta e Air France hanno aggiunto servizi tra Indianapolis e Parigi e hanno incrementato la capacità tra Los Angeles e l’Europa, cioè Amsterdam e Parigi. Delta e Virgin invece hanno aggiunto un nuovo servizio tra Londra-Heathrow e Seattle e tra Manchester e San Francisco. La partnership dovrà essere approvata dalle autorità di Usa, Europa e Regno Unito, ma si parla di anticiparla al 2019.
Alitalia – recita il documento – non sarà nella joint venture modificata fino a quando non scadrà quella di SkyTeam o quando verrà conclusa secondo i termini del contratto”. I voli di Alitalia da e per gli Stati Uniti generano il 30% dei ricavi complessivi della joint venture e almeno il 15% degli introiti totali viene registrato a New York. In Delta stimano che il mercato Usa-Italia valga 3,2 miliardi di dollari l’anno.
Intanto, dopo i rumors che parlano di controllo nazionale per il vettore, la commissaria europea alla concorrenza, Margrethe Vestager, ha dichiarato che non c’è una soluzione preferita. “Come sapete – ha detto – siamo neutrali sulla proprietà, ovviamente è una possibilità che sia in parte di proprietà pubblica, ma quello che guardiamo è che lo Stato agisca come attore del mercato in modo che non ci siano aiuti di Stato. Quello è l’importante, non l’identità del proprietario”.