Aliatalia in crisi anche con gli alleati di sempre

Di Michela Della Maggesa

Alitalia starebbe trattando per non rimanere fuori dagli accordi con gli alleati. L’ex compagnia di bandiera italiana non è infatti inclusa nella proposta di rinnovo della joint venture transatlantica depositata il 20 luglio scorso alle autorità americane da Air France-KLM, Delta e Virgin Atlantic, che vorrebbero dare vita ad una nuova partnership sul modello di quella attuale. “Speriamo di continuare a cooperare in futuro con Alitalia – si legge nel documento ripreso dalla stampa inviato all’US Department of Transportation -. Tuttavia la compagnia è in fase di ristrutturazione, attraverso un processo di bancarotta, e il suo futuro è incerto”.

La partnership che ha riunito in un unico accordo quelli separati tra Air France, Delta e KLM da un lato e tra Delta e Virgin Atlantic dall’altro era stata creata nel 2017. Secondo i vettori interessati l’alleanza, che contemplava anche Alitalia, genererà benefici per 85 milioni di dollari annuali e permetterà ai vettori di competere con altre realtà simili, come quella guidata da American Airlines, che domina il mercato anglo-americano ed include British Airways, Iberia e Finnair.

La decisione, scrive il Corriere della Sera, si è resa necessaria “per l’assetto azionario (Delta detiene il 49% di Virgin e Air France-KLM il 31%), per rispondere all’aggressività delle low cost di lungo raggio come Norwegian e Wow e – viste le incertezze su Alitalia – per andare avanti senza per adesso anche per evitare sorprese come una cessione a Lufthansa”.

Recentemente, Delta e Air France hanno aggiunto servizi tra Indianapolis e Parigi e hanno incrementato la capacità tra Los Angeles e l’Europa, cioè Amsterdam e Parigi. Delta e Virgin invece hanno aggiunto un nuovo servizio tra Londra-Heathrow e Seattle e tra Manchester e San Francisco. La partnership dovrà essere approvata dalle autorità di Usa, Europa e Regno Unito, ma si parla di anticiparla al 2019.

Alitalia – recita il documento – non sarà nella joint venture modificata fino a quando non scadrà quella di SkyTeam o quando verrà conclusa secondo i termini del contratto”. I voli di Alitalia da e per gli Stati Uniti generano il 30% dei ricavi complessivi della joint venture e almeno il 15% degli introiti totali viene registrato a New York. In Delta stimano che il mercato Usa-Italia valga 3,2 miliardi di dollari l’anno.

Intanto, dopo i rumors che parlano di controllo nazionale per il vettore, la commissaria europea alla concorrenza, Margrethe Vestager, ha dichiarato che non c’è una soluzione preferita. “Come sapete – ha detto – siamo neutrali sulla proprietà, ovviamente è una possibilità che sia in parte di proprietà pubblica, ma quello che guardiamo è che lo Stato agisca come attore del mercato in modo che non ci siano aiuti di Stato. Quello è l’importante, non l’identità del proprietario”.