“Questa cosa che Alitalia e Ilva sono state messe sotto il tappeto è destituita di ogni fondamento”, così il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, in un’intervista a Radio Anch’io ripresa da diversi organi di stampa. “Alitalia – ha sottolineato il ministro – ha una gestione migliorata, non ha toccato un euro del prestito dello Stato. Era mia intenzione chiudere il prima possibile, ma i pretendenti vogliono attendere le elezioni per avere un chiaro scenario politico. Io non li posso obbligare a comprare. Deve essere venduta perché da sola non ce la fa a stare in piedi soprattutto ora che c’è un competitor”.
Il riferimento del titolare del MISE è alla nuova entità Airitaly, posseduta al 49% da Qatar Airways, presentata ieri a Milano. Il vettore, sorto dalla vecchia Meridiana e che farà di Malpensa la propria base per il lungo raggio, ha come obiettivo quello di diventare la compagnia di riferimento nazionale e proprio per questo motivo, spiegano i suoi vertici, non ha fatto alcuna offerta per rilevare l’ex compagnia di bandiera.
Intanto Air France, nella lista dei pretendenti, come la collega tedesca Lufthansa, frena sulla vicenda, a mezzo del direttore generale di Air France KLM, Jean-Marc Janaillac. “Assieme a Delta (Air France e KLM, insieme ai partner Delta e Alitalia, costituiscono la più grande joint venture transatlantica con più di 250 voli giornalieri, ndr) stiamo studiando diverse opzioni affinchè Alitalia rimanga nell’alleanza SkyTeam, anche se non sarà Air France il futuro acquirente”. Se dovrà abbandonare l’alleanza, per gli altri partner ci sarà un “impatto negativo”.