Alitalia, ecco quanto uscito dal lungo Cda di ieri

Di Michela Della Maggesa

Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia ha approvato il piano di rilancio della compagnia per il periodo 2017-2021 e, come ci si aspettava, cooptato Luigi Gubitosi, come nuovo membro del Cda, in sostituzione di Roberto Colaninno, che ha lasciato a febbraio, con l’intenzione, condivisa unanimemente da tutti gli azionisti, di conferirgli l’incarico di presidente esecutivo, una volta approvato il finanziamento del piano. Finanziamento, subordinato all’accordo con i sindacati sul nuovo Contratto Nazionale di Lavoro e sulle misure relative al personale previste nel piano di rilancio. Successivamente alla presentazione del piano industriale al governo, ch avverrà oggi, i vertici di Alitalia incontreranno le organizzazioni sindacali per illustrare loro i dettagli, in particolare sulle misure relative al personale. Il rilancio dell’ex compagnia di bandiera prevede in sintesi una riduzione dei costi per 1 miliardo di euro entro la fine del 2019; un aumento dei ricavi del 30%, dagli attuali 2,9 miliardi a 3,7 miliardi, entro la fine del 2019; un ritorno all’utile entro la fine del 2019; una riduzione di 20 aerei nella flotta di breve e medio raggio e una nuova offerta competitiva per le rotte domestiche e europee. Advisor indipendenti – fa sapere la compagnia – ritengono che le performance finanziarie previste dal piano siano fattibili e che riusciranno a riportare all’utile la compagnia entro la fine del 2019. Quattro i “pilastri” su cui si fonda il piano di rilancio: rivisitazione del modello di business; riduzione dei costi e incremento della produttività; ottimizzazione del network di collegamenti e delle partnership; nuove iniziative commerciali attraverso soluzioni tecnologiche già disponibili. “Con l’approvazione della seconda fase del piano industriale, possiamo accelerare il rilancio di Alitalia. Nella prima fase, abbiamo ricostruito il brand e fatto investimenti nella formazione del personale e nelle nuove tecnologie; progressi che ci permetteranno ora di proseguire lungo il percorso necessario di profondo cambiamento”, ha affermato l’amministratore delegato di Alitalia, Cramer Ball.

“L’industria del trasporto aereo – ha aggiunto l’a.d. – è in continua evoluzione ed è caratterizzata da una concorrenza spietata: solo un cambiamento radicale potrà ridare futuro alla compagnia. Per questo dobbiamo trasformarci in un’azienda dinamica, che possa attrarre il maggior numero possibile di clienti, compresi quelli abituati alle offerte dei vettori low cost. Sono fiducioso che la prossima fase del piano industriale rappresenterà il passo indispensabile di cui abbiamo bisogno, a condizione che tutti facciano la loro parte”, ha sottolineato Cramer Ball. “Le misure radicali (sono previsti 2.000 esuberi e la riduzione dello stipendio dei piloti del 30%, ndr) sono necessarie a garantire la sostenibilità di lungo termine di Alitalia. Un risultato che potremo conseguire solo se avremo la giusta dimensione, la giusta organizzazione, la giusta produttività e la giusta struttura di costi”, ha proseguito il manager. “Dobbiamo mettere in pratica questi cambiamenti soprattutto nelle rotte di breve e medio raggio, unico modo per poter tornare a crescere, anche sul lungo raggio”, ha detto Cramer Ball, spigando che la maggior parte dei  clienti di Alitalia vola nelle tratte di breve e medio raggio per proseguire poi sui collegamenti di lungo raggio. “Se non saremo in grado di competere, in Italia e in Europa, con i vettori low cost, saremo destinati a perdere passeggeri anche sui voli intercontinentali. Alternative semplicemente non ci sono”, ha concluso Ball.

In particolare, secondo questo approccio di rilancio gli aerei narrow body per i collegamenti di breve e medio raggio voleranno di più e offriranno più posti. Verrà introdotto un nuovo servizio di acquisti a bordo insieme a tariffe più convenienti. Il tutto nell’ottica di incrementare i ricavi e ridurre i costi. I collegamenti di lungo raggio, effettuati con aerei wide body, continueranno a essere basati su un modello full-service. Dopo aver riconfigurato l’intera flotta di A330, sarà completato anche su tutti i Boeing 777 l’introduzione di un nuovo sistema di intrattenimento di bordo e di connettività Wi-Fi. Un nuovo Boeing B777-300ER entrerà in flotta in agosto diventando, la nuova ammiraglia della compagnia. Il Cda ha fatto poi sapere che sono in corso negoziazioni con numerosi fornitori per rivedere i contratti e, conseguentemente, avvicinare i costi a livelli paragonabili a quelli dei concorrenti. La rinegoziazione sta avvenendo con aziende chiave per la compagnia, come quelle del leasing aereo (Alitalia ha il 67% della flotta a noleggio e ad altissimo prezzo), dei sistemi di distribuzione globale dei biglietti (GDS), del catering di bordo, dei servizi di assistenza a terra e in aeroporto. Entro il 2018 Alitalia riequilibrerà la sua flotta di breve e medio raggio, riducendola di 20 aerei. Crescerà al contempo l’utilizzo medio della flotta. Alitalia prevede di incrementare il numero dei voli dall’Italia verso le Americhe – uno dei mercati in cui la Compagnia prevede i migliori margini di crescita – e di consolidare la propria offerta su Milano Linate, in Sicilia e in Sardegna. La compagnia intende infine rivedere la propria posizione sulle rotte transatlantiche allo scopo di aumentare le frequenze dei collegamenti esistenti e aggiungere nuove destinazioni nelle Americhe.

Il piano non piace a Uiltrasporti. “Non abbiamo ancora visto nel dettaglio il piano e ci aspettiamo di essere convocati dal governo al massimo lunedì”, afferma il segretario generale, Claudio Tarlazzi. “Mi pare di poter dire che quello discusso non sia un piano di sviluppo, ma di ridimensionamento, con l’obiettivo di sopravvivere ancora un po’ di tempo, in attesa di operazioni societarie future che potrebbero svilupparsi”. Ha aggiunto. “Da quel che si apprende, gran parte del piano si basa su auspici incerti dal nostro punto di vista, che dovrebbero portare un aumento dei ricavi del 30% e una riduzione degli sprechi e dei costi di circa 1 miliardo di euro in 3 anni. Ciò che emerge invece è che la flotta di medio e corto raggio verrà ridotta di 20 aerei, con pesanti tagli del personale e la volontà di ridurre i salari di oltre il 30%”.