I vertici di Alitalia, “torneremo a fare utili dal 2017”

Di Michela Della Maggesa

Presentato oggi a Roma, all’indomani del primo Cda, il piano industriale della nuova Alitalia. I progetti del vettore, che punta a tornare all’utile dal 2017, sono stati illustrati nel dettaglio dall’amministratore delegato, Silvano Cassano, dal presidente, Luca di Montezemolo e da James Hogan, presidente e ceo di Etihad Airways, che detiene il 49% dell’ex compagnia di bandiera, nonché vicepresidente Alitalia. . “La squadra c’è ed è ottima”, ha dichiarato il ceo, “adesso dobbiamo lavorare per raccogliere tutti i vantaggi che la sinergia con Etihad ci può offrire per arrivare alla redditività”. “Per questa compagnia fino ad oggi gestita con una mentalità pubblica, che non ha fatto nulla per migliorare i suoi conti c’è ancora molto da fare”. Ha detto Hogan. “Senza una pesante ristrutturazione, Alitalia non andrà da nessuna parte – ha aggiunto il ceo -, spiegando come l’Europa stia attraversando uno dei periodi più bui dell’aviazione, che ha messo in seria difficoltà gruppi di primo piano, come Lufthansa “al lavoro affinché Alitalia fallisca”, ha tenuto a specificare il numero uno di Etihad, e Air France, quotidianamente costretti a fare i conti con “tassazioni e concorrenza”.
Per i nuovi vertici della compagnia, l’unico modo per avere successo “per fare di Alitalia il vettore più sexy del mondo” su un mercato, dove le low cost giocano un ruolo da protagoniste, è fare sinergia. “Non saremmo qua, se non pensassimo di tornare presto a fare utili”, ha dichiarato Hogan, negli Emirati Arabi Uniti non esistono sovvenzioni a fondo perduto, l’imperativo è fare soldi”. Le premesse per il rilancio pare ci siano tutte, a cominciare da un network che potrà beneficiare di un hub nevralgico come quello di Abu Dhabi per le rotte intercontinentali e delle connessioni di Alitalia, in via di implementazione, specie sull’Europa. “La compagnia che abbiamo in mente – ha dichiarato Montezemolo – sarà un patrimonio per il Paese e uno strumento per la crescita del turismo e per il sostegno delle nostre imprese”. I piani della nuova realtà prevedono di sfruttare al massimo le potenzialità del Nord (Malpensa e Linate) e del centro Italia (Fiumicino) per superare il gap capacitivo, in termini di collegamenti diretti, sofferto dal vettore negli ultimi anni. Tra gli elementi chiave illustrati dal top management, il rafforzamento del network basato sui tre hub italiani; la cooperazione con tutti i vettori “alleati”, a cominciare da Air France e Delta; la flotta e servizio al cliente, che come ha detto il presidente Montezemolo deve da oggi essere considerato un “ospite”.
Più nello specifico, è stato previsto che su Milano-Malpensa vengano incrementati i voli di lungo raggio, mentre per Linate si pensa di aumentare i collegamenti con gli hub delle compagnie partner. A Roma-Fiumicino invece, crescerà – secondo i piani – l’offerta di destinazioni sul lungo raggio e quella di corto e medio raggio. Le nuove rotte dalla capitale prevedono Berlino, Dusseldorf, San Francisco, Mexico City, Santiago del Cile, Pechino e Seoul, con più voli per New York, Chicago, Rio e Abu Dhabi. Alitalia aggiungerà poi 13 voli settimanali da Milano-Malpensa, con un collegamento giornaliero per Abu Dhabi, 4 voli a settimana per Shanghai e nuovi voli su Tokyo. Vi saranno inoltre più collegamenti con l’hub di Etihad da Venezia, Milano e Catania, così come voli aggiuntivi da Roma, che permetteranno facili coincidenze verso Medio ed Estremo Oriente, Africa, India e Australia. A rendere ottimisti i vertici, consapevoli della grande sfida che li attende, oltre alla complementarietà del business con Etihad, il calo del prezzo del petrolio e il rafforzamento del dollaro. “Per il 2015 – ha spiegato il ceo – abbiamo bloccato il costo del greggio per circa due terzi, cosa che, unitamente alle economie di scala che saremo in grado di realizzare, specie sul fronte dei rapporti con i fornitori, ci consentirà di reinvestire sul prodotto quanto risparmiato”.