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Prende forma il nuovo assetto europeo nel settore dei lanciatori. Arianespace, la società che si occupa della commercializzazione e dei servizi di lancio dei tre lanciatori dell’Agenzia spaziale europea (Esa): Ariane 5, Soyuz e Vega, sarà gestita al 74% dalla neo costituita joint venture Airbus Safran Launchers (ASL). Al risultato si è arrivati grazie ad un accordo – firmato ieri a Parigi – che ha permesso il trasferimento delle azioni di Arianespace dell’Agenzia spaziale francese Cnes al nuovo soggetto costituito da Airbus Group e Safran, che prima detenevano il 36% della società di lancio. Questo accordo (costo stimato circa 130 milioni di euro) rappresenta il passo maggiore verso la riorganizzazione dell’intero settore europeo dei lanciatori, che segue la decisone Esa di sviluppare il lanciatore pesante Ariane 6, di cui la parte industriale avrà la completa responsabilità commerciale.
“Questo assetto – ha dichiarato da Le Bourget, Alain Charmeau, ceo Airbus Safran Launchers – ci permetterà, in accordo con gli altri azionisti, di ottimizzare il settore industriale attraverso un operatore di lancio (privato, ndr), pur mantenendo tutti i fattori chiave del successo di Arianespace”. “Vorrei ringraziare – ha aggiunto Charmeau – le agenzie europee, in particolare Cnes, Dlr (tedesca) e l’Agenzia spaziale italiana per il loro supporto”. Il nuovo assetto è stato determinato dall’approvazione nel 2014 in sede di ministeriale Esa del nuovo sistema di lancio europeo Ariane 6, pensato per essere più competitivo sul mercato, grazie ad una maggiore flessibilità e soprattutto a minori costi di lancio rispetto agli attuali. La transazione, che ha avuto il via libera dell’Eliseo, sarà perfezionata nei prossimi mesi, dopo l’ottenimento di tutte le necessarie operazioni. Nel 2014 Arianespace ha riportato un risultato netto di 3 milioni di euro, a fronte di attività per 1,4 miliardi.
Il consolidamento del programma Ariane 6 è stato contestuale a quello del Vega, dove l’Italia gioca il ruolo principale, attraverso la società Elv (70% Avio, 30% Asi). L’idea, e l’accordo lo conferma, è quella di gestire i due programmi separatamente, per non creare squilibri in un settore altamente strategico quale quello dei lanciatori. “Adesso – aveva spiegato ad Airpress, il presidente Asi Roberto Battiston – è necessario garantire la partecipazione dell’industria italiana, in particolare di Avio ed Elv, al controllo della parte marketing di quello che diventerà Arianespace. Airbus Group e Safran con la loro joint venture si occuperanno di Ariane 6, di conseguenza Avio-Elv dovrà necessariamente estendere il suo perimetro di azione dalla costruzione del vettore anche al servizio di lancio”. “Su questo – ha aggiunto il presidente dell’Asi – c’è pieno accordo, dato che siamo in un contesto di forte collaborazione a livello istituzionale e industriale, dobbiamo solo stabilire la modalità migliore da dare al nuovo assetto”.
Intanto, sempre da Parigi, continuano ad arrivare conferme sull’interesse di Finmeccanica ad assumere il controllo di Avio (81% Cinven, 14% Finmeccanica, 5% altri azionisti), che a Colleferro sviluppa il Vega. Il numero uno di Piazza Montegrappa, Mauro Moretti ha ribadito che lo spazio e molto importante per la società, mentre Pier Giuliano Lasagni, ceo di Avio ha dichiarato: “Ben venga un assetto societario che veda Finmeccanica come azionista di maggioranza di Avio”. “Oggi siamo solo agli inizi delle potenzialità di un lanciatore che va considerato un patrimonio nazionale e che merita una struttura importante”. Pertanto – ha aggiunto – vorremmo trovare un assetto azionario che ci aiuti in questa missione”.