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Virgin Galactic ha ottenuto il suo primo contratto di lancio. La società di Sir Richard Branson e del gruppo di investimenti di Abu Dhabi, PJS, ha firmato un contratto con la società di Greg Wyler, OneWeb, che sempre nella giornata di ieri ha raggiunto un accordo con Arianespace per 21 lanci, da effettuarsi con i lanciatori Soyuz e Ariane 6. Il razzo aerotrasportato LauncherOne effettuerà per l’operatore con sede in UK ben 39 missioni, a partire dal 2017, a cui si aggiungono opzioni per altri 100 lanci addizionali. Si tratta di uno dei maggiori impegni in questo settore (dopo quello sottoscritto da Google con SpaceX), finalizzato a costruire, intorno al 2019, una rete di comunicazione globale e ad alta velocità, in grado di coprire aree ancora non servite da operatori terrestri.
“La portata di questa commessa storica – ha dichiarato il numero uno di Virgin Galactic, George Whitesides – guiderà i nostri ratei produttivi e ci permetterà una riduzione dei costi senza precedenti”. “Il potenziale dei piccoli satelliti – ha aggiunto – è grande e crea nuove possibilità per tutti”. I 900 microsatelliti da meno di 150 kg che OneWeb pensa di mandare in orbita per connettere tutto il Pianeta, saranno costruiti da Airbus Defence & Space. I primi a Tolosa, mentre il grosso della produzione sarà effettuato negli Stati Uniti.
La maggior parte di questi andrà in orbita polare con il lanciatore medio europeo Soyuz, che opererà per OneWeb sia dalla Guyana che dal Kazakhstan, per riuscire a garantire l’elevato numero di lanci previsti dal progetto. Pensato per lanciare piccoli satelliti istituzionali e commerciali, il LauncherOne – che potrà rilasciare da uno a tre satelliti per volta (il Soyuz oltre 30) -, entrerà presto in produzione a Long Beach, in California, per essere poi testato a Mojave. Il lanciatore pesante Ariane 6, che entrerà in servizio dopo il 2020, servirà invece a rifornire e a mantenere operativa l’intera costellazione do OneWeb.